Dott.ssa Fabiana Fratello

Dott.ssa Fabiana Fratello

Psicologo, Psicoterapeuta

Crisi di pianto

Buongiorno,
ho 28 anni, sono felicemente fidanzata e convivo. Lavoro da 5 anni e ho cambiato numerosi posti di lavoro, continuando a fare stage e mini contratti, ma per un motivo o per l'altro non venivo mai confermata. L'ultima enorme batosta l'ho avuta a giugno, dopo un anno e mezzo in una grossissima azienda in cui avevo riversato cuore e anima, dando il 200%. Senza molti complimenti allo scadere del contratto mi hanno lasciata a casa. Per poter lavorare dando il massimo, dato che l'azienda si trova a quasi 70 km da casa dei miei genitori, io e il mio ragazzo ci eravamo pure trasferiti lì in zona.
Ora sono in prova fino a marzo in un'altra azienda, vicino a casa dei miei genitori, e infatti ci siamo ritrasferiti.
Oltre alla botta lavorativa a luglio è mancata l'ultima nonna che mi era rimasta, a cui ero molto affezionata.
Oggi ho letto di una mia amica che ha avuto il contratto a tempo indeterminato dopo un mese che era stata assunta in un'azienda. Mi fa piacere per lei, le voglio un bene infinito, ma provo una rabbia indicibile perchè lei in 5 anni ha fatto la mantenuta dal fidanzato e fatto un mini stage di due mesi, io sono 5 anni che mi spacco la schiena a lavorare, a fare qualunque tipo di lavoro e ancora sono precaria.
Soffro di ipotiroidismo da anni, e non riesco a sistemarmi perché ogni volta che cambio pastiglia sto bene un mese e poi i valori si sballano di nuovo.
Non so se questo mio star male dipenda dalla tiroide o se sia tutta la serie di cose che sono successe quest'anno.

Salve Erica,

certamente la situazione lavorativa pesa molto sul suo umore e certamente è stata anche sfortunata. E’ buona abitudine però chiedersi sempre quale è la nostra responsabilità in una certa situazione. In altri termini, cosa ho fatto o non ho fatto per trovarmi in quella determinata situazione? Magari può scoprire cosa cambiare nel suo comportamento lavorativo e trovare il modo di migliorarsi. Non so a Lei ma a me crea molta più ansia pensare che tutto quello che accade dipende da cause esterne e non da me, piuttosto che riflettere sulle mie responsabilità e sul modo di agire per modificare la situazione. Pensare questo mi fa sentire “potente” piuttosto che “impotente”. Riguardo la sua amica è normale provare un po’ di invidia ma cerchi poi di trasformare questa emozione in energia per reagire.

Le auguro un sincero in bocca al lupo.