Dott.ssa Federica Guerrini

Dott.ssa Federica Guerrini

Psicologo, Psicoterapeuta

Come riuscire a chiudere definitivamente con il passato?

Salve, vorrei esporre un mio problema relativo ad una relazione passata. Mi sono fidanzata al liceo e ho portato avanti questa relazione per 7 anni. Non è stata fin da subito una relazione molto semplice, infatti il mio ex mi ha lasciata più volte o spesso si è preso delle pause. Ovviamente ci sono stati anche dei bei momenti, ed essendo cresciuti insieme (avevamo la stessa età), vedevo lui come un punto di riferimento e lo consideravo come se fosse la mia famiglia. (Premetto che ho problemi in famiglia e di questo ne ho sempre risentito). La nostra è stata diciamo da subito una relazione a distanza perché lui ha iniziato a spostarsi per lavoro e aveva degli orari che non coincidevano quasi mai con i miei, essendosi buttato subito sul lavoro mentre io ho continuato a studiare e lavorare insieme si è creato questo divario tra di noi. Lui ha iniziato a farmi sentire inferiore perché lavorava si poteva permettere un appartamento si “occupava” per modo di dire della sua famiglia, io invece avevo si e no i soldi per togliermi i miei vizi e pagarmi gli studi, quindi una possibile convivenza lui la riteneva impossibile con me visto che ero molto indietro rispetto a lui. Inoltre aveva un forte attaccamento verso sua madre e sua sorella, per questo quando tornava a casa non avevamo neanche molti momenti nostri perché voleva sempre stare con loro, non avevamo privacy e non voleva fare quasi mai niente con me. Poi è successo ciò che più temevo, a lavoro ha rincontrato una sua vecchia compagna di scuola, che conviveva con il suo ragazzo, e alla fine ha iniziato a tradirmi con lei. Lei si è lasciata dal suo ex ragazzo e lui a sua volta ha lasciato me. Quando mi ha lasciata lo ha fatto per telefono, dopo che eravamo tornati da un viaggio, e non mi ha detto di lei ma ha incolpato me dicendomi che se era finita così era per colpa mia. Poi ha preso subito casa con lei e di me non ha voluto sapere niente di niente, come se non fossi mai esistita. Questo è diciamo il riassunto di ciò che è successo quasi due anni fa. Questo evento mi ha molto traumatizzata e ho continuato a chiedermi perché con me si fosse spesso comportato in maniera diciamo cattiva, facendo spesso commenti sul mio essere inferiore e non provando mai a venirmi incontro, ma dovevo essere sempre io a cambiare per adattarmi alla sua vita alle sue esigenze; quando ad esempio portava tutti i giorni in appartamento questa con cui mi tradiva (Io appena l’ho vista ho capito che ci stava provando con lui e l’ho messo da subito in guardia) io gli dicevo che la cosa mi stava facendo soffrire molto e lui si arrabbiava con me dicendomi che io non capivo cosa volesse dire lavorare tutto il giorno che pensavo sempre male e che certo non lo faceva per tradirmi. I discorsi bene o male erano sempre questi, negli ultimi due anni tutte le volte che provavo e impormi o dirgli che mi stava facendo soffrire lui rigirava la frittata e finiva per essere sempre colpa mia. Quando poi mi ha lasciata ho sofferto molto, ma non perché mi mancasse lui, perché forse stavo portando avanti una relazione tossica e probabilmente neanche io ero più così innamorata di lui solo che non riuscivo a mollare la presa, ma la cosa che più mi ha ferita è stata l’umiliazione che mi ha fatto provare e il pensiero che io gli ho permesso di farmi tutto questo, di tradirmi e sminuirmi. Perfino persone che ritenevo amiche mi hanno presa in giro e derisa perché mi tradiva sotto il mio naso. E da lì ho iniziato a portarmi dentro questa rabbia. Ho provato a parlarci più volte ma alla fine lui, qualche settimana dopo che mi ha lasciata, mi ha solo detto che quello che aveva fatto con lei quando stava con me non erano fatti miei, che i problemi c’erano già e quello che faceva con l’altra a me non mi riguardava in nessun modo.
Il problema però è adesso, che ho iniziato una nuova relazione con una persona assai migliore che mi ha fatto capire che relazione malsana fosse quella precedente. Non è iniziata rose fiori neanche questa, nel senso che non è accaduto il classico cliché da film che prevede il colpo di fulmine, anzi all’inizio ero molto insicura e spaventata all’idea di buttarmi in una nuova relazione, pensando che la prossima persona dovesse essere ad ogni costo completamente affine a me. Poi ho capito che la persona perfetta non esiste, nemmeno io lo sono, ma che ci sono persone che se vogliono stare con te fanno il possibile per dimostrartelo e accettano pregi e difetti. Da lì ho capito che inizialmente ero stata troppo severa con lui e che poteva nascere qualcosa di bello. Le miei amiche però pensano che stia con questo ragazzo solo per non stare da sola perché sennò non proverei ancora tutta questa rabbia nei confronti del mio ex, e inoltre mi sarei dovuta innamorare di questo ragazzo dal primo momento che l’ho visto. Io ho provato a spiegargli che non è così, ma me lo sono sentito dire così spesso che la cosa mi sta creando molto dolore. Io purtroppo all’inizio ho avuto molta paura e forse ho sfogato anche un po’ del mio dolore su questo ragazzo. Non so perché non riesco a liberarmi da questa rabbia, spesso ho anche paura che un giorno posso essere di nuovo tradita, però non voglio rovinare la relazione attuale perché sento di aver trovato una persona davvero speciale e non voglio che ne risenta della mia rabbia o del mio malumore. Perché, nonostante il tempo passato e la nuova relazione, non riesco a chiudere del tutto quella porta e togliermi questa rabbia e rancore di dosso?
Tutto questo, mi sta creando un forte stress e ho la testa piena di pensiero ossessivi, ho sofferto per molto tempo di attacchi di panico, e ho paura che possano tornare visto che sono molto ansiosa e agitata ultimamente. Vorrei non dare tutto questo peso al giudizio altrui, e lasciarmi tutto quello che è successo alle spalle...ma non ci riesco

Buongiorno, cerco brevemente di dirle qualcosa... ma bisognerebbe vederci di persona per meglio comprendere.... Sono molto esperta di dinamiche come quella che descrive...

La rabbia è una fase della elaborazione del lutto della perdita. Non mi riferisco tanto o solo alla perdita del suo ex, ma anche alla perdita di un senso del sé dignitoso (non credo si sia fortificato in questa storia precedente). Gli altri infatti rappresentano sempre qualcosa di noi o per noi. La storia di cui parla è stata molto problematica (descrive un gaslithing, una forma cioè di ribaltamento del senso di realtà che è un maltrattamento psicologico agìto tipicamente da naricisti e altri profili problematici). Se vuole possiamo parlarne..

Le consiglio di farsi aiutare nella elaboraizone di questo lutto, proprio per capire come mai lei ha permesso tutto ciò e sanare queste sue ferite .. anche in prospettiva futura...

Occorre essere attenti perché, di solito, il fatto che ci facciamo emotivamente maltrattare, dipende solo in parte da chi incontriamo e non è raro che i copioni si ripetano e gli angeli inizialmente incontrati come tali divengano demoni. Non voglio metterla in guardia verso questa nuova persona, anzi, non so che funzione abbia nella sua vita e cosa rappresenti relamente, volevo solo suggerirle per il suo futuro che di solito la storia si ripete.

Le auguro in ogni caso di trovare o aver trovato stavolta una persona in grado di amare e che, quando questa facoltà venisse meno al suo partner, lei non ci si metta di mezzo credendo di essere lei la insufficiente.. Io credo che, se una persona non dimostra di saper amare (vuole stare sopra e comandare? è poco disponibile? non ha rispetto? non è empatico? approfitta dei sentimenti altrui? critica gli altri come inferiori? non si mette mai in discusisone? non ha rimorso e deficia in coscienza morale?). Sto descrivendo il suo ex? Se sì, ecco, lei non c'entrava nulla (non era certo perché lei era giusta o sbagliata se lui faceva così). Se uno fa così non credo propio ABBIA FACOLTA' DI AMARE né lei né nessun altro proprio perché questi che lei descrive sono comportamenti tipici di chi NON SA AMARE NESSUNO.

Spero di averle fornito un piccolissimo aiuto.