Dott.ssa Federica Guerrini

Dott.ssa Federica Guerrini

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho una relazione stabile da più di 2 anni con una persona che amo, ma circa un mese fa il mio cervello è come se fosse andato in tilt

Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni che da un mese a questa parte vive nella più completa confusione. Ho una relazione stabile da più di 2 anni con una persona che amo, ma circa un mese fa il mio cervello è come se fosse andato in tilt per uno stupido pensiero. Questa cosa mi ha destabilizzato, tanto è vero che n'è seguita una mia crisi personale, da cui più o meno mi ero ripresa, ma poi, in seguito a qualche litigata di troppo ed a un mese piuttosto impegnativo lavorativamente sia per me che per lui sono ripiombata in una situazione da cui non riesco ad uscire. In pratica è come se mi sentissi vuota riguardo alla nostra relazione, non riesco a sentire più niente e, visto che il mio compagno mi dimostra affetto e amore come sempre, io mi sento in colpa nei suoi riguardo per non riuscire a ricambiarlo e la cosa mi butta ancora più giù e mi crea ansia e paura. So di essere una persona particolarmente sensibile, poco sicura di se e che si sofferma anche troppo sulle cose, a volte così tanto da farci “quasi un film“ sopra.. e questo sembra essere proprio uno di quei casi, ma stavolta non riesco a toglierci le gambe. Più che penso come tutto ciò sia irrazionale, più mi sento come se non trovassi una via d'uscita. Ovviamente il tutto si riflette anche sul tutti gli altri aspetti della mia vita, visto che non trovo più soddifazione nel lavoro e non mi va d'uscire o praticare sport. Io so che non lo voglio perdere, non lo voglio lasciare, perchè quello che provo per lui c'è ancora, solo che è offuscato da tutto ciò che ho in testa in questi giorni; vorrei soltanto tornare a un mese fa, a quel momento in cui 10 minuti prima che tutto questo accadesse, io ero sul divano con lui e mi sentivo la persona più felice di questo mondo. Pensate che sia possibile? Grazie in anticipo per una vostra cordiale risposta.

Cara Martina,

il pensiero, che le ha preso il cervello, e a cui è seguito il periodo  di crisi, non risulta  essere  nominato nella lettera. Che sarà mai??? Visto che è stupido già di per sé?

Tuttavia il fatto che lei non nomini lo stupido pensiero per cui il suo cervello è andato il tilt, unito al fatto che lei cita a seguito sensi di copla, mi fa evincere  che per lei sia molto imbarazzante gestire la situazione e forse anche rivolgersi a qualcuno per parlarne.  Inoltre noto che questa crisi le ha portato alcune paure e un duro carico che si ripercuote in vari aspetti, come se comunque fosse ipotizzabile una fase di rimuginazione e eccessiva preoccupazione. Credo che il fatto che lei abbia sccritto sia già positivo poichè talvolta aprirsi con qualcuno può far bene. Io credo che dovrebbe valutare con coraggio di cosa si tratta. Forse lei ha troppa paura di sentirsi cattiva Martina e magari di prendersi la responsabilità di chiudere o magari la paura di sentirsi cattiva non le permette  di vivere una relazione? 

Certo che potrà uscire da questo periodo nero, però credo che per dipanare la confusione di cui parla, e risolvere la sua crisi, e lo stato di desolazione in cui è piombata, le potrebbe essere molto utile una psicoterapia poiché di certo lei potrà sentirsi sollevata e chiarirsi le idee con l'aiuto di un professionista.. 

  Genericamente, talvolta la consapevolezza che un amore è finito  è dirompente e improvvisa e "qualcosa" può davvero essere il segno che un amore debba sanamente essere messo in discussione, altre volte gli stessi segnali però dovrebbero poter essere letti, all'iterno della propria storia personale, come cose più normali, e forse è la colpa che ne consegue  il segnale di un atteggiamento tropppo rigido con se stessi? D'altra parte è dalla stessa rigidità con se stessi che potrebbe dipendere poi la mancanza  di energie vitali e quel senso di vuoto di cui lei parla.

Resto a disposizione per un eventuale colloquio privato.