Dott.ssa Federica Leonardi

Dott.ssa Federica Leonardi

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta

Diario di quarantena

1. IL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Quest'emergenza che tutti noi stiamo affrontando ci ha catapultati in una realtà nuova, sia personale che interpersonale. Ci siamo fermati, noi che corriamo sempre, che abbiamo i minuti contati, che a volte saltiamo il pranzo per lavorare o che passiamo ore fermi in macchina tornando a casa. Nella nostra fretta di vivere, il TEMPO ci sfugge via così velocemente che spesso non ce lo godiamo, non lo sfruttiamo al meglio, non gli diamo la giusta importanza. Ora siamo costretti a sperimentare la noia, qualcosa che nella società di oggi conosciamo molto poco e con cui non sappiamo come rapportarci. E quindi come gestire il TEMPO? Bhe, sfruttiamolo! Cerchiamo di pensare a noi e alla nostra vita, ascoltiamoci, ritroviamo il piacere di scavare dentro di noi per capire cosa ci fa stare bene, cosa ci incuriosisce e cosa ci stimola. Potrebbe essere un libro, un cruciverba, il disegno, il giardinaggio, il cucinare o tante altre cose. Non permettiamo alla noia di rubare il nostro TEMPO!

2. RELAZIONI FAMILIARI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Siamo tutti in quarantena forzata. Siamo in una casa di 40, 50, 60,70, 80, 90, 100mq o più, senza o con spazi aperti ma pur sempre in CASA. E siamo noi...soli ma anche in compagnia dei nostri cari, gli stessi con cui solitamente ci vediamo qualche ora al giorno di sfuggita e con cui nel weekend siamo abituati ad uscire. Forse prima parlavamo velocemente, a volte discutendo, forse non avevamo mai il tempo di capirci, di ascoltarci davvero, di fare qualcosa insieme. Ora ci ritroviamo stretti stretti, costretti a condividere un piccolo spazio vitale e non essendo assolutamente abituati a farlo, almeno non in questo modo. Possiamo scegliere di sfruttare queste lunghe ore per conoscerci meglio, parlare di più e non solo di ciò che sta succedendo. Possiamo scoprire nuove attività da condividere, riassaporare i momenti semplici insieme, quelli che al tempo delle nostre nonne erano normalità ma che ora sembrano all'ultimo posto delle cose da fare. Entriamo insieme in cucina e facciamo un ciambellone senza pensare a quanto sporchiamo ma solo a divertirci! Riguardiamo insieme foto importanti al computer, foto che avremmo voluto stampare ma non ne abbiamo mai avuto il tempo. È il momento di sfruttare la tecnologia, le videochiamate ci permettono in questi giorni di tenerci in contatto con i nostri genitori, con i nostri nonni, con i nostri figli, con i nostri zii ma anche con i nostri amici. Vorremmo tanto abbracciarli, stringerli ma per adesso guardiamoci a distanza, ridiamo, chiacchieriamo, ascoltiamoci, confrontiamoci, tutto questo ci fa sentire un pò meno soli, ci fa tenere attiva la mente e ci fa lavorare con le nostre emozioni. La famiglia e la casa sono valori che forse ci stavamo perdendo, ora possiamo scegliere come viverli e che importanza dargli...sta a noi.

3. LA DISTANZA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Come scrisse il filosofo greco Aristotele nel IV sec. A. C. nella sua "Politica": l'uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Ma la socialità è un istinto primario o è il risultato di altre esigenze? Le posizioni teoriche sviluppate in merito a questo argomento sono state molte, il dato certo è che l'essere umano è un animale sociale perché la società è la condizione sine qua non per esplicazione della propria personalità.
Una mia paziente, due giorni fa, mi ha descritto la sua grande difficoltà nel rimanere lontana dal ragazzo, piangeva perché le mancava molto, "fortunatamente ci sentiamo con le videochiamate ma di certo non è la stessa cosa!". Mentre l'ascoltavo sentivo la sua sofferenza su di me, per tutti noi è la stessa: la distanza forzata dai nostri cari ci pesa più di quanto mai avremmo potuto immaginare. Quindi cosa fare? Trasformiamo le nostre emozioni in risorse positive. Restiamo in contatto con loro, perché no anche con un gioco da tavola su skype o una conversazione di gruppo, come se fossimo tutti insieme intorno allo stesso tavolo. Ricordiamo momenti passati con loro, dandoci la possibilità di riviverli nella nostra mente, ascoltando le sensazioni che ci evocano. Riflettiamo sull'importanza che le persone "distanti" hanno per noi. Quando tutto questo sarà passato, non dimentichiamoci delle emozioni ma attingiamo da esse per vivere in modo più profondo, vero e sincero le nostre relazioni, non dando nulla per scontato!

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