Dott. Filippo Arnoldi

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Dott. Filippo Arnoldi

Psicologo e Pedagogista. Psicoterapeuta in Formazione.

Dubbi demenza senile

Frustrazione bisogno di chiarezza. Mio padre è ricoverato in RSA, non per mia volontà, mai avrei voluto. Ero il suo caregiver, per problemi importanti mi sono dovuta forzatamente allontanare. Non ho potuto vederlo/sentirlo... è stato devastante. Vivo malissimo il tempo lì dentro... niente è più familiare e l'unico effetto che sortisce è come dell'olio sullo scivolo. Non è curata la parte della stimolazione cognitiva, insomma grossi buchi, carenze di personale, cose che non avrei mai voluto vedere, o meglio che esistessero. Superficialità di ogni cura igienica, emotiva, umana.

Veniano al dunque: studio ogni genere di attività che possa incuriosire, riportare papà nel nostro mondo, con la musica, marionette, parlandogli, facendomi aiutare, giocando quando si sente... M'inquieta molto quando non parla... a cos'è dovuto? In realtà dentro pensa e saprebbe cosa dire o cosa accade? Con le marionette spesso riesco a scuoterlo... partecipa! Ogni tanto mi soffia sulla bocca, con dolcezza... io faccio lo stesso, cosa vuol dire? Li cerco le pupille e con la musica o altro lo riporto a me... Li dico sempre quanto lo amo, e li spiego cos'è accaduto. Alle volte mi sembra molto triste... Ho dubbi anche sui farmaci, non sono a conoscenza di cosa gli venga dato. Quando un paziente dorme per tante ore, come si fa a capire se è abuso di medicinali o... Quando me ne vado mi guarda come dire "perché vai via? Vengo con te o resta con me". Quante volte me l'ha detto anche a voce "però poi rimango solo, cos'ho fatto di male per..." Lo curo al meglio che posso, igiene/stimoli e tanto amore. Non cammina più, con la scusa che era violento è stato tenuto con il cinturone per mesi e mesi (non serviva). Cuore spezzato. Poi pallina da ping pong tra ospedale e RSA. Come posso capire meglio papà, il suo linguaggio e quello che vuole comunicare. Grazie mille per il supporto.

Buon pomeriggio,

è doloroso sentire che in questa RSA vi siano delle enormi negligenze e che vi sia così tanta superficialità.

La tua dedizione è profonda e toccante. Il silenzio di tuo padre può riflettere stanchezza, effetti dei farmaci o difficoltà neurologiche, ma i suoi gesti affettuosi indicano che è presente, che sente e riconosce l’amore che riceve. Il soffio, lo sguardo, la risposta alle marionette sono forme di comunicazione preziose. Per capire meglio il suo stato, chiedi trasparenza sui farmaci, valuta un confronto con un neurologo e continua, come già fai, ad esserci con empatia e creatività.

Ricordati di prenderti cura di te.

Purtroppo stai affrontando un momento molto faticoso ed hai bisogno di prenderti cura anche di te stessa e del dolore che stai attraversando.

"Perchè vai via? resta con me/vengo con te"

Ti senti il senso di colpa molto forte per non riuscire a capirlo e vorresti dargli di più. Ma stai già facendo tantissimo. La tua presenza, il tuo amore e il tuo desiderio di dare di più a tuo padre è toccante. Devi riconoscerti che stai dando tutto quello che puoi a tuo padre.

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Dott.Filippo Arnoldi

Psicologo e Pedagogista. Psicoterapeuta in Formazione. - Bergamo

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