Dott.ssa Francesca Birello

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Dott.ssa Francesca Birello

Psicologo, Psicoterapeuta

Nostro figlio si sente escluso e a volte preso in giro

Salve, il figlio di mia moglie ha 13 anni e da un anno e mezzo si è trasferito in Italia con la madre. Ha iniziato a frequentare la prima media con buoni risultati scolastici ma purtroppo con problemi di integrazione con i compagni di classe. All'inizio sembrava fosse stato accolto bene, ma dopo pochi mesi abbiamo assistito ad un progressivo isolamento da parte dei compagni di classe fino ad arrivare ai pugni nella pancia e prese in giro. A quel punto stanchi di sopportare abbiamo fatto presente quanto successo alla scuola, sono stati chiamati i genitori di alcuni compagni di classe, alcuni hanno portato la cosa nelle loro famiglie, altri ci sono venuti a cercare chiedendo un confronto tra i ragazzi. Quest'anno, in seconda media, le cose non vanno di nuovo bene, non siamo arrivati alle violenze fisiche, ma nostro figlio lamenta di non essere considerato, si sente escluso, a volte preso in giro. Fatto sta che non ha legato con quasi nessuno, non ha amici, gioca solo con la playstation va a scuola mal volentieri e dice spesso che vuole tornare nel suo paese di origine, che quella scuola è piena di gente negatva ( per usare un termine soft ), che l'italia è un paese brutto ( altro termine soft )incolpando la madre di averlo portato in Italia. Abbiamo parlato con uno psicologo della scuola, il quale ha pensato ad un paio di strategie per integrarlo maggiormente: gruppi di studio sia a scuola che extra scuola, fargli frequentare un corso di musica dove può incontrare altri ragazzi che non frequentano la sua scuola. La prima strategia non è ancora stata messa in pratica dagli insegnanti, la seconda non sta avendo successo in quanto nostro figlio non vuole andare perchè non conosce nessuno. Abbiamo provato a iscriverlo a basket ma dopo un primo interesse ha rinunciato a frequentare il corso. Sembra si stia chiudendo in se stesso e che non voglia provare a fare altre amicizie, nel timore forse di rivivere il rifiuto. Ho pensato di iscriverlo ad un corso di ballo, perchè sembra più interessato ad un qualcosa di artistico che ad uno dei classici sports. Vediamo come andrà. il suo sogno adesso è di tornare nel paese di origine. Siamo molto preoccupati, Cosa possiamo fare ? Grazie per l'attenzione

Caro Alessandro,

purtroppo quel che racconti non è una situazione facile, certamente sarà un momento difficile per il figlio di sua moglie, in piena fase adolescenziale, con trasferimento recente alle spalle e una situazione tra coetanei estremamente complicata. Purtroppo quello del bullismo è un fenomeno tristemente noto e le prevaricazioni possono avere ripercussioni a lungo termine sui ragazzi. Avete fatto benissimo a segnalare gli episodi alla scuola e continuate a farlo, insegnati e scuola devono essere a conoscenza di quel che accade per trovare modalità di intervento adeguate. Anche chi compie questi atti verso il figlio di sua moglie ha una storia e un probabile disagio.

Il bullismo non è solo violenza fisica (pugni, spinte..), ma anche psicologica (esclusione, maldicenza, pettegolezzi di varia natura) e verbale (offese, provocazioni, prese in giro). È quindi indispensabile mantenere aperto il dialogo con vostro figlio, rispettando però anche i momenti di silenzio, il ragazzo deve capire che voi siete sempre presenti per lui, in ogni situazione, anche se difficile. 

Un caro saluto 

domande e risposte

Dott.ssaFrancesca Birello

Psicologo, Psicoterapeuta - Firenze

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