Gelosia del passato e rabbia incontrollata

Ciao a tutti. La mia storia è molto sofferta, violenta, turbolenta nonostante la mia età. Ad oggi mi ritengo una persona molto matura, empatica, sensibile, selettiva, molto autocritica, ma al tempo stesso non ho molta autostima, ho molte insicurezze, a volte riesco a fidarmi delle persone completamente, altre volte invece mi sento presa in giro, come se tutti facessero qualcosa alle mie spalle.

Ma sono qui perchè ho bisogno di un aiuto, di sfogarmi e confrontarmi, ho già fatto terapia varie volte (6 psicologi diversi) per brevi periodi (5-3 mesi), notando notevole miglioramento, ma economicamente adesso non mi è più possibile.
I miei genitori si sono separati quando avevo 7 anni, perchè abbiamo scoperto mio padre tradire mia mamma, lo abbiamo colto sul fatto. Non vi dico nemmeno cosa è successo quel giorno: botte, coltellate, bastonate, urla, carabinieri, tutto sotto i miei occhi. Da li il calvario, 15 anni di guerra legale, denunce di violenze, depressione, una vita nomade tra la città di mio padre e quella di mia madre, bullismo a scuola, attacchi di panico, autolesionismo, violenza psicologica e fisica da parte di mio padre durante l'adolescenza.

In tutto ciò la mia autostima era sempre più a terra, non avevo amici, ero instabile, ero insonne, nervosa, sbalzi di umore, mi picchiavo, mi davo pugni e mi strappavo i capelli, mi vietavo di mangiare, a volte mi tagliavo le braccia, mi stringevo le mani al collo e in adolescenza mi sono data sessualmente come per punirmi, per fortuna è durato poco. Una vita tremenda. A 18 anni conosco lui, che allora aveva 30 anni. Ci mettiamo insieme subito, lui innamoratissimo, completamente perso, romantico, passionale, sembrava fin troppo perfetto, e per questo come autodifesa, non mi lasciavo andare ai sentimenti, avevo e ho paura dell'abbandono, mi diceva che ero bellissima, che ero tutto ciò che aveva sempre desiderato, ma ovviamente non l'ho mai creduto fino in fondo.

Dopo qualche mese di relazione ho cominciato a manifestare la mia rabbia, i miei attacchi di panico e cominciai a essere violenta anche, davvero, nella mia vita. Nelle nostre discussioni spesso tiravo oggetti, sbattevo le porte, gli tiravo le cose addosso e ahimè, lo picchiavo, e non vi dico come stavo mentre e anche dopo. Mi sentivo uno schifo, una merda, vedevo mio padre in me e mi odiavo. Infatti, così per due anni, lui mi ha lasciata. Me lo aspettavo, ma ovviamente era l'ennesimo abbandono della mia vita, di nuovo. Lo amavo alla follia, lo amo ancora oggi.

Son caduta di nuovo in depressione in quel periodo, e l'unico modo immaturo per stare o credere di stare meglio, è stato gettarmi nelle braccia di un altro. Ho sofferto come non mai nella vita, perchè per la prima volta non si parlava dei miei genitori, ma della persona che amavo e che ho perso a causa mia. Mi lasciò nel 2015 e a maggio 2018 ci siamo, inaspettatamente e incredibilmente, rimessi insieme.
Non parlavamo nè ci salutavamo più, io ho anche avuto un altra storia nel 2017. Ma pensavo sempre lui, sapevo nel profondo che nonostante non c'era assolutamente più contatto, di amarlo e che ricambiava anche se è stato più orgoglioso di me.

Così, un giorno ho pianto di fronte mia mamma e le ho detto la verità, lei prese coraggio e andò a parlare con lui dicendole che le porte erano aperte. Siamo quindi tornati insieme, come se questi tre anni lontani non ci fossero mai stati. Come se fisicamente e mentalmente non ci fossimo mai lasciati. Trovai la casa per come l'avevo lasciata nel 2015. Lui non aveva permesso a nessuna donna di entrare nella sua vita, ha avuto qualche avventura di una notte e una frequentazione breve con una ragazza, ma non ne voleva sapere. E qui il punto.
Io sono gelosa del suo passato, un pò per le insicurezze, un pò perchè mio padre ha sempre avuto il vizio delle donne. Quello che più mi fa incazzare, è che lui è stato anche a letto con donne fidanzate e sposate, giustificandosi che ai tempi era single e che a sbagliare erano queste donne, e non lui. So che è un discorso logico, ma onestamente non lo accetto, su nessuno. Non sbaglia solo chi tradisce, ma anche chi ci va, pur sapendo la condizione famigliare dell'altro. In lui rivedo sia mio padre che la sua amante di allora e di tutte le altre successive. Mi fa schifo questa cosa. Non si fa, non lo accetto. Non accetto che lui mi dica che era single e libero di scopare donne sposate.

Non immagina nemmeno cosa potrebbe creare in quella famiglia se venisse scoperto, cosa potrebbe provocare ai figli di queste coppie. Non si può fare tutto, solo perchè si è single. Abbiamo avuto una litigata pesante qualche giorno fa e io, nonostante mi fossi promessa di non farlo più già nel 2015, sono stata di nuovo violenta, sia con le parole, offendendolo, sia fisicamente, dandogli uno schiaffo e dimenandomi mentre mi teneva. Mi sono anche data dei pugni in faccia perchè in quel momento ho pensato ''fai male a te, non a lui''. Lui è stato male, ma è rimasto cosciente ed è riuscito a farmi calmare dopo due ore, rimanendomi accanto. Il giorno dopo mi sono scusata, mi sentivo e mi sento ancora uno schifo. Lui ha detto che capisce il perchè, ma che questa sarà davvero l'ultima volta. Io ho provato a fargli capire che quello che ha fatto, nonostante non eravamo fidanzati in quel periodo, mi fa vomitare, in quanto motivo e perno della rottura della mia famiglia e causa di anni di sofferenza.

Che è difficile oggi fidarsi del prossimo, è difficile trovare i valori nelle persone e che io questo nel mio ragazzo non lo accetto. Non posso pensare che lui è stato per qualche altra figlia/famiglia, il pezzo di merda che ha ceduto alle avance di una donna sposata, che non portava rispetto al marito. Non so se mi spiego, sarò esagerata, ma se qualcuno sta leggendo, per favore, non fatelo. Non tradite la fiducia di chi vi sta accanto, piuttosto lasciatelo. E soprattutto, non andate a letto con gente fidanzata, non sapete nemmeno che dolore potreste causare nell'altra persona.

Comunque, vorrei consigli su come gestire la rabbia, su come accettare tutto ciò. Ovviamente ho tagliato moltissimo, ho cercato di farla il più breve possibile. Se dovessi dire tutto, dieci pagine non basterebbero.

Grazie.

Salve Rebecca,

le tue parole colpiscono fortemente e si comprende la sofferenza e il disagio che hai e che provi. Non basterebbero pagine, perchè la tua vita è molto di più di ciò che scrivi in queste righe. Esattamente per questo motivo, come forse puoi immaginare, non è possibile dare consigli a priori.

Accettare significa anche fare i conti con qualcosa, implica il rispettare idee, considerazioni, credenze degli altri diverse da noi ma senza esserne d'accordo pienamente. Bisogna capire quanto questa diversità ci disturba, fino a che punto si è disposti ad accoglierla. E ancora: superare la gelosia del passato che blocca il presente e non permette la costruzione del futuro; fare luce sui pensieri che guidano le azioni e le relative emozioni che rinforzano in positivo o in negativo la nostra vita. Tutto ciò è possibile con un percorso psicoterapeutico.

Rimango disponibile per domande e dubbi.

Un caro saluto