Ossessioni e Ansia

Buonasera gentili dottori,
mi rivolgo al vostro cortese ascolto in quanto sto vivendo un periodo davvero molto difficile da un paio d'anni a questa parte a causa dei miei ormai diventati ingestibili disagi psicologici. Sono donna e ho 25 anni. Mi sento anche in colpa a condurre una vita qualitativamente così scadente non avendo per fortuna nessun problema di salute fisica serio sia verso gli altri che verso me stessa perchè sento che sto sprecando del tempo davvero prezioso. Vi spiego la mia situazione: importante è sottolineare che già da bambina c'erano dei segnali che qualcosa non andava perchè ricordo di essere stata per parecchio tempo convinta di aver fatto cose che in realtà non avevo fatto, ed ero di conseguenza terrorizzata dalla reazione che poteva avere mia madre e dalle eventuali punizioni che potevano derivarne (per intenderci pensavo "oddio e se lo avessi fatto davvero? Chissà come reagirà..") In poche parole ero talmente terrorizzata e abituata al fatto di sbagliare che non riuscivo nemmeno ad essere obiettiva sulla realtà. Ho una mamma a cui voglio molto bene ma è stata molto severa e un padre assente ( i miei divorziarono quando non avevo ancora un anno) che nei pochi momenti di presenza aveva sempre qualcosa da rimproverarmi. Durante l'adolescenza sembrerà strano ma sono stata meglio. Poi ho cominciato ad oscillare tra fasi di maggior serenità e fasi di depressione ma ho intrapreso comunque l'università e precisamente infermieristica. Ecco da quando ho iniziato il tirocinio nei reparti ho cominciato a soffrire di pesanti ossessioni di contrarre qualcosa anche per le situazioni più banali (soprattutto per i virus pericolosi che si trasmettono col sangue). Non dormo la notte a volte e penso continuamente fino a sentirmi male se ho fatto davvero di tutto per impedire un contagio in una circostanza o che rischi ci possono essere, insomma ricanalizzo la situazione vissuta fino allo sfinimento per cercare una risposta che plachi la mia angoscia. Faccio le analisi del sangue una volta al mese addirittura e appena vivo un evento che considero a rischio aspetto il tempo minimo e vado subito a rifarle. Il problema è che quando vivo questi momenti mi metto a letto e trascuro tutti miei doveri in quanto ho bisogno di stare ferma per gestire questo stato di grave panico. Come se ci fosse un ostacolo che mi impedisca di procedere. Un altro tipo di ossessione che mi assilla è di fare o dire qualcosa che generi astio nei miei confronti da parte di qualcuno al punto tale da scatenare una vendetta o una punizione o cose simili e se ho anche il più piccolo dubbio di aver innescato una reazione spiacevole ecco che parte il circolo di pensieri ossessivi e vado nel panico. Non mi diverto mai. Non riesco mai a godermi un momento di possibile gioia, c'è sempre qualche pensiero intrusivo nel mezzo. Non guido mai perchè quando lo faccio poi mi assilla il dubbio di aver investito qualcuno senza accorgermene (l'ultima volta ho rifatto la stessa strada 8 volte). Ho cercato di fare un pò di autoanalisi e sono giunta alla mia personale e profana conclusione che potrebbe dipendere dalla severità con cui sono stata cresciuta e dal conseguente senso di inadeguatezza che mi porta a sentirmi dannosa sia per me stessa che per gli altri. Per esempio la paura del contagio potrebbe dipendere dal fatto che mi hanno sempre detto (e in effetti un fondo di verità c'è) che sono una persona molto distratta e ora vivo con la convinzione che questa mia distrazione la pagherò cara; il resto anche per il generico senso di colpa a prescindere e per bassa autostima. Mi sento davvero ridicola e quando cerco aiuto la mia sensazione viene confermata in quanto mi viene detto espressamente. Potete esprimere cortesemente un vostro parere riguardo alla mia situazione? Non vivo più. Non rendo perchè non so concentrarmi su quel che faccio. Ormai fatico a fare qualsiasi cosa persino a prendermi cura di me stessa, non faccio più nulla con entusiasmo ma vado avanti per inerzia. Gli altri mi sembrano tutti così efficienti e li invidio molto. Grazie mille in anticipo.ti

Salve Elisabetta,

le tue parole sono così cariche di emozioni, pensieri, autoriflessioni....Tanto. Pensieri che diventano ossessioni e che si trasformano poi in azioni limitanti e/o "autosabotanti" in molti aspetti e situazioni della tua vita quotidiana. Ti invito a considerare la possibilità di rivolgerti ad uno psicoterapeuta per lo meno per una consulenza approfondita ed eventualmente iniziare un percorso.

Non mi focalizzerei adesso così tanto sui "perchè" ma più che altro su una modalità più funzionale per te, quindi più immediata e breve, per affrontare la tua giornata lavorativa e sociale: ti stai formando in una professione sanitaria che implica il contatto in condizioni di malattia e, a meno che non cambi idea, è importante lavorare su questi aspetti ansiosi ed ossessivi-compulsivi, oltre che è fondamentale riuscire ad avere relazioni benefiche per te e soddisfacenti, per fare in modo che tu riprenda in mano la tua vita. E' possibile tutto ciò e se lo vuoi ma non hai disponibilità economiche, ovviamente puoi rivolgerti alla tua Asl di appartenenza.

Rimango disponibile per info o domande ulteriori.

Cari saluti