Tormento su sessualità adolescenziale

Buongiorno dottori, sono una ragazza di 22 anni.
Vi scrivo perchè è da qualche tempo che sto soffrendo mentalmente per degli avvenimenti accaduti anni fa, quando avevo 15-16 al massimo 17 anni. Cercherò di essere breve con voi. Quando avevo 16 anni e mezzo stavo insieme ad un ragazzo, la mia prima relazione effettiva. Io condivido la camera con mia sorella e siccome io e tutta la mia famiglia viviamo una vita molto sedentaria e poco sociale, avere momenti di privacy in casa era (ed è tutt'oggi) molto difficile. Comunque, avevo proposto al mio (ormai ex) ragazzo di stare a dormire da noi visto che era rimasto per cena, nella camera mia e di mia sorella ma in un letto separato. Io, attendendo che mia sorella si addormentasse del tutto, invitai il mio ragazzo sopra il mio letto per delle coccole e fu in quel momento che - non so cosa mi saltò in mente - gli dissi che ero pronta. Così, passai la mia prima volta nel letto a castello di camera mia, con mia sorella che dormiva nella parte di sopra. Il rapporto durò pochissimo perchè io tremavo dal terrore sia di fare sesso per la prima volta che di essere beccata. Però fu una cosa che mi turbò molto perchè non volevo che andasse così e me ne sono pentita subito dopo anche se la cosa non mi aveva colpito come sta succedendo oggi. Inoltre, di tanto in tanto io e lui lo facevamo - seppur con la porta chiusa a chiave in camera mia - anche quando la mia famiglia era in casa. Al tempo non pensavo fosse brutto quello che stavo facendo, ma ora mi sta distruggendo.
Inoltre, all'età di 15 anni scoprii la masturbazione, discorso purtroppo anche alimentato dalle persone che dovevo frequentare a scuola - i quali, maggior parte ragazzi, facevano continuo uso di pornografia. Così, per entrare nel circolo decisi di unirmi e fare quello che facevano loro - quindi spesso facevo uso anche di video pornografici. Poi, forse anche a causa di un problema di ormoni estremamente in eccesso - cosa che al tempo avevo appena iniziato a curare e sono tutt'oggi ancora in cura - il desiderio della masturbazione, anche dopo essermi lasciata dal ragazzo prima menzionato all'età di 18 anni, continuava giorno dopo giorno. Rientrando a casa da scuola era l'unica cosa che volevo fare e che facevo. Mi chiudevo a chiave in camera mia e ci passavo molto tempo. Finchè i miei genitori, non hanno deciso di sequestrare la chiave della mia camera. Quindi, non avendo più privacy di nessun tipo e da nessuna parte è capitato che attendevo che mia sorella dormisse per poi toccarmi sotto le coperte. Ma alle volte, magari lei non stava neanche dormendo, stava solo guardando la tv dalla parte sopra del nostro letto a castello. E io lo facevo lo stesso. Lei mi beccò una volta, facendomelo notare e non ne abbiamo mai più parlato. Alle volte, mi faceva notare che il letto si muoveva troppo e che non riusciva a dormire - e io penso che lei sapesse benissimo cosa stavo facendo.
Il desiderio della masturbazione ha iniziato a calare notevolmente ai 17-18 anni e a giorno d'oggi se non fosse per questi fatti che mi tornano in mente di continuo, penserei di praticarla davvero raramente.
Tutto in una volta, sono venuti in mente questi fatti a distanza di 4 o 5 anni da quando sono accaduti, e mi sento terribilmente in colpa. Mi sento una persona orrida, senza pudore, schifosa.
Non ho rispettato mia sorella e la mia famiglia, che io amo con tutto il cuore e l'anima, PER NIENTE.
Nella mia età adolescenziale io ero una ribelle perchè volevo accomunarmi alla massa, ma i miei genitori non me lo hanno mai permesso. Ero sola e brutta e seppur in famiglia si parlava letteralmente di tutto, il sesso e la sessualità sono sempre rimasti argomenti totalmente tabù e lo sono ancora oggi. Quello che so l'ho imparato facendo le cose, oppure tramite internet oppure ascoltando i miei compagni di scuola.
Il pensiero che la mia famiglia non mi perdonerebbe mai per quello che ho fatto mi uccide dentro e io soffro tutti i giorni per quello che ho fatto.
Purtroppo (o forse menomale) non erano cose su cui riflettevo a quell'età, nella quale ero totalmente ribelle e intenzionata ad essere considerata nel gruppo scolastico, al tempo non arrivavo a capire la gravità di quello che facevo. Ma a giorno d'oggi tutti questi fatti sono tornati come dei demoni nella mia testa e mi tormentano giorno e notte. Io credo di non meritare nulla dalla mia famiglia, credo di non meritare il loro affetto e mi faccio davvero pena. Non so proprio cosa fare e cosa pensare di me stessa. Spero possiate darmi dei suggerimenti.
Intanto, vi ringrazio tanto per avermi ascoltato e per aver letto il mio post (P.S. non sapendo in che categoria inserire il post - l'ho messo in adolescenza. Spero vada bene!).

Cara Letizia,

per un ragazzo/una ragazza il gruppo e gli amici diventano una "famiglia sociale" che facilita il distacco dall'infanzia e dai legami familiari (spesso percepiti come rigidi, poco liberatori e molto altro ancora).

A livello razionale saprai probabilmente che ciò che hai fatto non ha nulla di ripugnante o schifoso, per riprendere le tue parole, perchè rientra nella fase di esplorazione della sessualità e di crescita.

A livello emotivo, forse, ci sono alcune tematiche legate ai fatti accaduti (che riguardano te stessa, le tue sensazioni e percezioni, dinamiche familiari, ecc..) che possono essere affrontate con uno psicologo.

Un caro saluto.