Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Sono incinta ma non voglio stare con lui.

Ciao..ho 21 anni e sono fidanzata con questo ragazzo di 25 anni da 3 anni, anche se ci sono stati tanti tira e molla e accadimenti un po' violenti da parte di lui ma ci sono sempre tornata. La mia situazione da quando stavo con lui a tutt'ora è che psicologicamente insomma non stavo e sto molto bene, da almeno 4 anni o poco piú. Sono sotto effetto di farmaci..soffro di ansia, pensieri persistenti ossessivi..non è chiaro, con piú traumi. Adesso non voglio stare piú con lui..legata a questa situazione descritta psicologica... e dopo una breve separazione ho capito di stare meglio senza di lui, meno ansie...rispetto a come stavo con lui! Ho capito di non amarlo e di voler pensare prima di tutto a guarire. Il mio pensiero adesso è il bambino..a come stará e come stará il padre..separato dal papà e dove quest'ultimo non potrá fare molte cose..non potrá dormire con lui ad esempio le prime notti...in piú è ancora incerto di quello che abbiamo deciso sul suo futuro...di come prenderci cura di lui anche da separati..ammetto però di aver paura di lasciarlo solo a lui quando magari vorrá passare del tempo con lui solo perchè penso sia un po' malsicuro e non responsabile lui. Dal punto di vista economico poi, non sto bene, considerando anche il mio stato psicologico che attualmente non mi permette di fare tante cose, ma ci proverò (questo un piccolo incoraggiamento per me). Sicuramente però sarà difficile per quanto riguarda crescerlo sul lato economico. Cosa mi dite?

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL