Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Depressione
Sono una donna di 45 anni. Il mio compagno qualche giorno fa mi ha lasciata dopo quasi 6 anni. Alcune premesse: lui ha 37 anni e circa 7 anni fa ha cominciato a soffrire di depressione. È stato seguito dallo psichiatra e dallo psicologo fino a 2 anni fa momento in cui ha smesso di prendere "la pastiglietta del buon umore". Quando ci siamo conosciuti noi abitavamo nella stessa città e quindi vivevamo una bellissima realtà di coppia, successivamente lui è dovuto tornare nella sua regione a 2 ore da casa mia. Abbiamo continuato la relazione vedendoci poco ma ogni mese e in estate il più possibile perché oltretutto i nostri orari lavorativi sono opposti. Siamo sempre stati una gran bella coppia, non litighiamo mai, siamo entrambi maturi e vi veniamo in contro, condividiamo tantissimo e abbiamo fatto mille stupende esperienze. 3 anni fa lui era in un momento di estrema difficoltà depressiva e mi lascio dicendo che non voleva tirarmi a fondo con lui e che "non provava quello che avrebbe dovuto provare"...sapendo che io non sono in grado di salvarlo ho incassato e gli ho lasciato spazio...dopo 1 mese ci siamo ravvicinati come amici e poi riuniti come coppia. Ora la cosa si è ripetuta...io trovo anche normale che dopo più di 2 anni di storia a distanza i sentimenti si affievoliscano ma credo anche che se vivessimo vicini questo non ci sarebbe....vedo ben poche coppie affiatate come lo siamo noi. Lui in questo momento rifiuta ogni aiuto dicendo che in passato lo psicologo gli è servito poco e ha veramente tante cose da elaborare, mancanze e insicurezze che si porta come carico da quando era piccolo. Ho saputo solo adesso che prima di conoscere me aveva fatto brutti pensieri sulla sua vita mai peto attuati SOLO x non creare dolore agli altri. Lui in questi ultimi mesi si è allontanato da me e dice di non aver sentito la mancanza come avrebbe dovuto ma abituati a vederci poco la cosa non mi stupisce. Lui non ha nessuno vicino, un solo amico e un cattivo e non sano rapporto con la famiglia. Io non accetto una decisione presa in una condizione mentale non lucida....e sono molto preoccupata x lui. L'ho pregato di tornare a farsi aiutare ma in questo momento rifiuta tutte le opzioni. Io non so come comportarmi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL