Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Ansia, stress e crisi
Da novembre, almeno una volta ogni due settimane, mi capita di avere delle crisi emotive che mi sopraffanno completamente. In questi momenti, tutto sembra diventare confuso e insopportabile. Mi sento completamente persa, come se fossi incapace di controllare ciò che provo. A volte, mi ritrovo a strappare i capelli, come se cercassi un modo per liberarmi di questa tensione interiore, ma non ci riesco. Quello che mi spaventa di più è che, più cerco di ignorare o sopprimere le mie emozioni, più queste sembrano esplodere in modo incontrollabile. La mia paura è che, se affronto davvero la mia tristezza e la mia rabbia, queste potrebbero crescere e diventare qualcosa di troppo grande da gestire. Non voglio ricadere in quel senso di vuoto e dolore che mi spaventa, ma la paura che possa succedere sembra bloccarmi e, a volte, mi chiudo in me stessa, piango e mi sento come se stessi perdendo tutto il controllo. Non so più come affrontare queste sensazioni. Ho paura di quello che potrebbe accadere se mi arrendessi alla tristezza e alla rabbia, e temo che questa sofferenza possa trasformarsi in qualcosa di più grande, come una depressione che non riesco più a controllare. Mi chiedo se tutto questo sia legato a un disturbo che potrebbe spiegare il mio comportamento e come posso imparare a gestirlo. È un circolo vizioso che non riesco a spezzare da sola. Vorrei davvero sapere se esiste un modo per affrontare queste emozioni, per imparare a gestirle invece di cercare di allontanarle e temere che mi sopraffacciano.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL