Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Rabbia repressa, come controllarla?
Salve, ho 33 anni, ho sofferto di depressione e stato ansioso, con istinto omicida, purtroppo ne soffro ancora, anche se in forma lieve. Insieme alla depressione negli anni ho assunto un atteggiamento rabbioso, che tende a peggiorare, nell'ultimo anno questi momenti di rabbia sono diventati quotidiani e ripetitivi, con istinto di rompere le cose che ho a tiro. Ho la tendenza di avere tutto sotto controllo, tendo ad essere una maniaca del controllo e dell'ordine. ma per quanto ami aver questo lato preciso, d'altro canto lo odio, perché non mi permette di vivermi le cose, e inoltre se le cose vanno differentemente sclero. Mi porto questa rabbia da quando avevo circa 16/17 anni. A l'età di 8 sino a l'età di 10, ho subito abusi da parte di un cugino, quando ho avuto il coraggio di parlarne con qualcuno, sono stata messa in silenzio. Ne ho riparlato in età adolescenziale, con il primo fidanzatino, e da lì non mi sono più sentita in colpa come in quegli anni, ma arrabbiata, arrabbiata con me per averglielo permesso e non averlo fermato, rabbia con lui per quello che mi aveva fatto, rabbia con chi non mi ha capita e protetta, rabbia con il mondo. Ad oggi vorrei capire come non avere più questa rabbia. Vorrei diventare mamma, ma ho paura. Grazie in anticipo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL