Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Capire l'ex marito
Salve sono separata da 13 anni, ho 47 anni lui 51 abbiamo 2 figli di 17 e 22 anni dalla separazione avvenuta per futili motivi, ci siamo sempre frequentati solo per sesso diciamo fino a 4 anni poi ho deciso di chiudere perché mi sentivo usata e lui mostrava sentimenti ma non voleva tornare con me. Mi riprendo mi allontano non lo sento più fino ad ottobre 2024 dove lo sogno e lo cerco e ricominciamo questo "gioco", dice subito che è solo sesso, io accetto e tranquilla dei miei sentimenti sopiti mi ributto. Sento ancora sentimenti, nonostante sia distante sempre, non ci sentiamo mai se non per stare assieme un ora alla settimana. A dicembre mi rinfaccia di averlo allontanato da casa e io mi giustifico che non volevo, volevo ottenere più attenzioni da lui ma lui se andò. Ora se mi avvicino si allontana, se chiedo di "riconoscerci" rifiuta. Io non sono la stessa di 4 anni dove lo pressavo in continuazione, lo lascio stare, gli do i suoi spazi. Lui mi cerca pure mi dimostra un po' di affetto ma fatica ad aprirsi. Oggi è venuto qui, aveva fretta ed è scappato senza neanche scambiare 2 chiacchiere io ci sono rimasta male tanto, gli ho poi scritto che capisco la fretta ma 2 parole poteva. Non so più cosa pensare se questa chiusura sia dovuta al fatto del rancore che ha, quindi ha delle paure nei miei confronti? cmq dice sempre lui starà da solo (quindi si preclude storie con tutte le donne). Io comincio ad affezionarmi e volere di più, devo aspettare? ma se parlo lui di offende di già.
Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrivo poichè capisco quanto questa situazione possa avere un impatto sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa aiutarla soprattutto a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essere utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott. FDL