Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Trasferimento in Italia

Buon pomeriggio, sono Stefano, sono un uomo di 33 anni e da poco mi son sposato con una donna Russa Valya che aveva una figlia di nome Olesya di 5 anni da poco compiuti. Ci siamo sposati ad Ottobre e dal momento che non erano cittadine europee, non vi era molta possibilità di vivere in pianta stabile, indi per cui lo abbiamo fatto ad intermittenza (6 mesi si e 6 mesi no) praticamente dal primo anno di età della bambina. Circa un mese fa è tornata in Russia dopo essere mancata per 2 mesi ed ora siamo nella situazione in cui non vuole più tornare qui in Italia poichè le mancherebbero la sua casa, la sua stanza, i suoi amichetti, l'asilo, la sua lingua natia, le sue abitudini praticamente. Come biasimarla. Da premettere che quando è venuta in Italia a Gennaio abbiamo cercato di farle accettare il cambiamento con una stanzetta tutta nuova e tutta per lei, con alcuni giochi, ma probabilmente non è sufficiente. L'abbiamo anche iscritta all'asilo ed ha frequentato ahimè poco tempo (circa 10 giorni) per via delle tempistiche del processo di iscrizione ad anno in corso. All'asilo aveva iniziato ad instaurare i primi rapporti, chiaramente con le difficoltà della lingua, ma speravamo potesse trovare qualche amicizia che potesse "farle dimenticare" le precedenti. Ora sono 2 settimane che con me non vuole più parlare perchè io sono colui che vorrebbe "farle tornare" in Italia, mi dice che non le manca assolutamente nulla, che sta benissimo lì con tutte le sue cose, che in Italia non stava bene e che vorrebbe rimanere lì. Chiaramente è una situazione triste, io non ho possibilità di trasferirmi perchè svolgo un'attività a progetto e non sarebbe il momento propizio per un mio trasferimento, magari un futuro si potrà parlarne. La mamma ha iniziato da tempo l'opera di convincimento ma sembra irremovibile. Dunque volevo un parere vostro su come affrontare la situazione e come poter convincerla, quali possano essere le corde giuste da toccare per fare in modo che si rimetta in viaggio senza costringerla/obbligarla contro la sua volontà (con la paura di causarle un trauma). Grazie dei pareri e buona serata

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL