Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Lutto morte cane

Buongiorno dottori. Non scrivo tanto per chiedere aiuto, ma anche solo per sfogarmi, ed esternare ciò che provo con persone esterne alle mie conoscenze. ( Non che non mi siano vicini, anzi). Purtroppo due giorni fa è venuto a mancare il mio adorato cane di 14 anni, era malato da due anni ma nell'ultima settimana è peggiorato drasticamente, fino a spegnersi "fortunatamente" tra le mura domestiche circondato dai suoi cari. Dico fortunatamente perché mi ha evitato la terribile scelta dell'eutanasia in un lettino di clinica. Pensavo di essere pronta alla sua dipartita, sono due anni che ci penso ed oramai mi ero messa il cuore in pace, è il ciclo della vita mi dicevo. Invece, sono caduta nella disperazione più totale. Mi manca come l'aria. Soprattutto dopo questo periodo dove mi sono dovuta prendere cura di lui in modo più impegnativo, non dormendo le notti per stargli dietro. Guardandolo decadere giorno dopo giorno. Dove non mangiava, non beveva e non riusciva più a muoversi. Solo adesso ho capito quanto è grande il mio amore verso di lui. Sento un grosso vuoto dentro, anche se razionalmente so che purtroppo le cose volente o nolente vanno così e non posso farci nulla. Ho difficoltà ad accettare il fatto che non ci sia più, non poterlo più vedere da un giorno all'altro. Guardo la sua cuccia vuota e mi viene un tonfo al cuore. Dormo con la sua felpa con me per sentirlo più vicino, annuso la sua coperta. Mai e poi mai ho provato dolore più grande. Sembro e sono inconsolabile. Tanti dicono "è solo un cane", si è vero ma prendersi cura di lui, crescerlo, viaggiare assieme, diventare parte della quotidianità, della vita e poi vederlo invecchiare, ammalarsi ed infine lasciarlo andare, non è diverso da ciò che si fa con una persona, un figlio, un parente. Lui non era trattato da "animale" non era solo in casa, portalo giù e dargli da mangiare come fosse un sopramobile. lui è sempre stato con me, era la mia ombra, l'ho portato ovunque, l'ho cresciuto, educato, viaggiato e fatto tante esperienze assieme. Tutti stiamo soffrendo, ma tra me e lui c'era un rapporto speciale, sintonia e amore incondizionato. Mi manca da morire, la casa senza di lui nonostante ci siamo noi ed altri due cani è vuota e silenziosa. Quando realizzo che non lo vedrò più, mi sembra di perdere un appiglio, mi perdo. Tengo un diario, ed ogni mattina scrivo le mie sensazioni, scrivo come scrivessi a lui. Poi chiudo e cerco di andare avanti nella vita di tutti i giorni, a stento. Ora riposa sotto un albero di pesco, dove pianterò della lavanda. Questo è il mio modo per onorarlo. Facendolo tornare a far parte della natura. Non pensavo di poter soffrire così tanto per la sua perdita.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL