Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Non sopporto mia suocera
Buongiorno dottori, già dal titolo direi che si capisce tutto. Più vado avanti nella mia relazione, più capisco di non sopportare sua madre e non concepire il loro modo di rapportarsi a par mio troppo invischiante e infantile. Sto con il mio compagno da due anni, all'inizio vedevo sua madre di buon occhio, una persona impegnata nel sociale, una madre devota, di belle parole, discorsi, sorrisi ma andando avanti ho capito che dietro a questa maschera da "gentil donna" si cela una persona egocentrica, chiusa mentalmente, vittimista... insomma l'opposto di quello che fa vedere. Ho iniziato a notare queste cose, non appena la relazione tra me e lui si è fatta più seria con la convivenza. Inizialmente notavo qualche atteggiamento " strano" nel loro rapporto, soprattutto rispetto l'età del mio compagno che ha 40 anni. Che, prima di conoscerci, dopo un brutto periodo è dovuto tornare ad abitare con i suoi e di lì a suo dire il loro rapporto è tornato come quando era adolescente. Le cose strane erano le seguenti : quando si chiamavano in videochiamata se lui doveva andare in bagno, portava sua madre con lui in videochiamata. Cosa a parer mio strana perché io personalmente avrei aspettato o chiuso la chiamata, ma non porterei mai in bagno mentre faccio i miei bisogni i miei genitori, anche se in video. In un altra occasione invece avevamo finito cena da loro, mentre io e lui stavamo uscendo per venire a casa mia, sua madre è uscita chiamandolo con il soprannome che aveva da bambino dicendogli testuali parole " pepe', ma cosa fai?! Vai via senza dare un bacino alla mamma?! Sottolineo lui ha 40 anni. È tornato indietro e ha fatto ciò che le ha chiesto. Io pietrificata. Poi altre cose, come parlare al plurale quando si trattava di cose sue. Tipo " non ci hanno ancora chiamato?" quando lui stava aspettando una chiamata dal suo lavoro. Cosa che riguarda lui, non lei. Inizialmente ho fatto finta di nulla, ma poi ne ho parlato apertamente con lui dicendogli che questo atteggiamento mi dava fastidio, dove non Ci sono confini come quando sei un bambino piccolo. Lui mi ha dato ragione, che effettivamente è una vita che stava scappando da sua madre ma che non si rende bene conto perché è sempre stata una normalità. Andando avanti con il rapporto lui ha iniziato a mettere confini anche se con difficoltà e di lì il rapporto tra me e lei si è incrinato. Sua madre ha iniziato a dire che io lo manipolo contro di lei. Che prima le ero simpatica, mentre adesso no. Ogni volta che andiamo a mangiare li, sento una negatività verso di me, lei che tiene il muso come se fosse offesa per qualcosa. Quando provo ad attaccare bottone per parlare con lei, mi dà risposte fredde, mentre se parla con la sua famiglia noto che tratta tutti come fossero dei bambini, soprattutto il mio compagno. Come per marcare la sua mancanza di attenzioni verso la sua famiglia da quando è venuto a vivere con me. Frasi del tipo " eh tieni un po' in braccio tua nipote" o " qui devo fare tutto da sola, nessuno mi aiuta" perché quando era lì, era lui che aiutava lei in casa. Ci tengo a precisare che sono in 5 in quella casa. Fa melodrammi su tutto. Lui si sta staccando, ma lei non lo accetta. Fa giochetti da bambini. Poco tempo fa è stata male, quando si sono sentiti a lui direttamente non ha detto nulla, poi però il mio compagno è venuto a saperlo tramite una telefonata di suo padre che diceva di sentire la madre perché era stata male, nonostante con lei si fosse sentita poco prima e avesse detto di stare bene. Tutti i suoi fratelli ne erano a conoscenza, lui no. Non sono in grado di avere un rapporto adulto, ogni volta che si sentono o vedono lei continua a parlargli dei problemi lì in casa come fosse lui il marito per risolverli. Chiama solo per delegare cose come ad un bambino. "Chiama tua sorella", "non mi chiedi mai come stanno i tuoi fratelli". Quando tra di loro si sentono tranquillamente. Non c'è un rapporto normale, fatto di discorsi normali ed adulti. È gelosa se lui sente suo padre, o i suoi fratelli senza passare da lei. Usa frasi del tipo " eh ma con me ti devi fare sentire, sono tua madre" " sono la persona che ti conosce meglio". Ed in tutto questo io con gli altri membri della famiglia ho un buon rapporto, con lei nulla, come se non esistessi nella sua vita, come fossi una meteora. Ad oggi tutto questo inizia a starmi stretto. lui riesce a mantenere confini, ma vedo che alle volte si sente in colpa e ha difficoltà. Mi piacerebbe, avesse un rapporto normale con la madre, ma con lei è impossibile. O lei, o il nulla, il suo mondo dovrebbe girare attorno a lei e la famiglia di origine. Tempo fa mi raccontava che quando era adolescente ed essendo il più grande lo trattava da adulto, si lamentava con lui del fatto che il padre l'avesse tradita. Cosa che per me è assurda da dire ad un figlio. Ora invece che è adulto lo tratta come un bambino. Provo ad essere distaccata da tutto, anche per non gravare la situazione già pesante su di lui, ma ogni volta che la sento nominare mi sale un rifiuto dentro. Non sopporto le persone così, che si nascondono dietro false maschere. Percepisco la sua falsità e ad oggi la vedo come una sorta di minaccia per la nostra relazione. Io sono stata cresciuta in modo diverso, con i miei genitori non esistono problemi di questo tipo. C'è rispetto di tutto, compresi i confini. Non so come affrontare questa situazione, anche perché sto attraversando un periodo di lutto dove mi sento più vulnerabile e questa situazione sta diventando pesante. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL