Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

La mia ex moglie mette ostacoli su ogni cosa

Salve, sono un papà separato con una bimba di 5 anni. Vivo con la mia attuale compagna da 4 anni. Mia figlia ha iniziato a venire a casa nostra da quando ha compiuto 3 anni. Con la mia attuale compagna ci siamo conosciuti ancora quando io ero sposato, ma il matrimonio era e stava andando a rotoli. Ora sono separato e in procinto di fare il divorzio.

Con la mia ex moglie ci sono sempre conflitti per ogni cosa. Siamo arrivati al punto che, se la incontro con la macchina e c’è mia figlia con lei, non possiamo nemmeno salutarla perché lei non vuole, chiamando il suo avvocato e minacciandomi che il divorzio non si farà consensualmente se io faccio così. Oppure, ad esempio, non possiamo tagliare i capelli alla bimba perché lei dice: “Fatela per voi una bimba, o compratevi una bambola”. Se invitano mia figlia a una ricorrenza e c’è invitata anche lei, vuole che sia specificato sull’invito se la piccola è con lei o con me. E se è un giorno che giudizialmente tocca a me, lei pretende che la figlia debba andare con lei.

Manipola mia figlia con minacce verso di me, dicendo che se ne andrà fuori regione. Non l’ha mai portata a casa dei miei genitori, inventando scuse plausibili. Ha creato conflitti con i miei e con mia sorella perché non dovevano accettare la mia attuale compagna. Pretende, dopo la separazione, che le condizioni rimangano sempre uguali, quando la bambina ormai sta crescendo e, ovviamente, le sue esigenze sono cambiate. Vuole passare più tempo con me, visto che la vedo per 5 ore al giorno, 3 o 4 volte a settimana. Faccio turni lavorativi e a volte non riesco a passare del tempo con mia figlia perché lavoro. Le chiedo gentilmente se possiamo cambiare il giorno, ma lei, pur non lavorando e stando a casa, mi dice: “Quando posso te lo cambio”, altrimenti preferisce dirmi di no e far passare del tempo a mia figlia con le sue amiche e non con me. Cose che trovo assurde.

Per ogni minima cosa, anche banale, mi chiama e mi minaccia. Sono arrivato all’estremo, sia io che la mia compagna, perché la situazione sta diventando invivibile, anche perché abitiamo vicini, a una distanza di 1 km. Ora ho chiesto al mio avvocato, in fase di divorzio, di poter cambiare tutto questo, sperando di farla ragionare e trovare un accordo consensuale… ma la vedo dura.

Sarei felice di ricevere un vostro riscontro e parere.

Grazie anticipatamente.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL