Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Compagno, amore di una vita e casa nuova. Come uscirne?
Buongiorno, sono una donna di 45 anni, convivo da circa 12 con il mio compagno con cui ho una relazione da circa 12 anni. Abbiamo da poco acceso un mutuo insieme per acquistare una casa dove trasferirci. Da qualche mese è tornato in città dopo anni all'estero quello che ho sempre considerato l'uomo della mia vita e che mi aveva lasciato circa vent'anni fa per poi avere un figlio con la sua compagna storica, da cui ora è separato. Inutile dire che le mie resistenze sono cadute in breve tempo e al momento ci frequentiamo da circa 6 mesi. Anche lui dice di amarmi da sempre, tanto che mi chiede quasi ogni giorno di lasciare il mio compagno ed andare subito a convivere con me, ma tra mutuo, lavori di ristrutturazione e legami familiari la cosa per me non è semplice nè immediata. Sono sempre stata consapevole di essere nel profondo innamorata di lui, ma quello che c'era col mio compagno era un bellissimo rapporto fatto di stima reciproca, fiducia e tanto affetto e che adesso sto distruggendo giorno per giorno, con bugie e freddezze. Devo assolutamente prendere una decisione, ma faccio fatica a capire come fare e dove sbattere la testa. Vorrei che il mio "amante" prendesse il posto del mio compagno per magia, per poter finalmente vivere liberamente la mia storia, da sempre tenuta solo dentro di me. Vorrei soprattutto non fare male a nessuno e al momento ne sto facendo tanto a me.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL