Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Non so neanche io

Buongiorno, ho 33 anni e da quasi 4 anni ho una relazione, con tanto di convivenza con un uomo di 19 anni più grande di me. Per noi la differenza di età non è un problema, lui dal canto suo ha alle spalle un divorzio e un figlio che a oggi ha 14 anni. La situazione più difficile che dobbiamo affrontare è il fatto che il figlio vive quasi esclusivamente con la madre, venendo da noi solo nei weekend che hanno stabilito con l'atto di divorzio quindi il mio compagno e io notiamo dei segni di maleducazione e inclinazione tipici della madre che lo mettono sempre in difficoltà facendo scendere ulteriormente la sua autostima. A novembre 2024 ho smesso la pillola e avevamo parlato di provare ad allargare la famiglia (ad oggi non ci stiamo provando perché io mio compagno sostiene che nell'appartamento dove viviamo a malapena ci stiamo noi e nella mezza camera in più suo foglio quei due weekend che viene da noi). A ciò si aggiunge che io ho i miei genitori a 1 ora e mezza di macchina da noi (negli ultimi anni sento pesantemente la loro lontananza), e da febbraio 2025 ho accettato una promozione lavorativa spostandomi in un altro negozio, dove faccio orario sempre spezzato e lavoro praticamente tutto il giorno tutti i sabati e due domeniche al mese da otto ore. Sto vivendo come in un limbo questi ultimi mesi, non so neanche io cosa mi condizioni e cosa mi spinga a rimanere come in una sensazione di galleggiare. E non so neanche io perché vi scrivo. Avevo forse solo bisogno di mettere nero su bianco tutto quello che negli ultimi mesi mi toglie il sonno e mi fa vivere male il quotidiano.

Salve Anna, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive. Credo che anche riflettere su pensieri e stati emotivi legati alla situazione descritta possa essere utile per darle una famosa analisi un significato circa ciò che prova.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL