Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Come posso riuscire a smettere di distruggermi le mani?
Buongiorno, sono Sara. Da quando sono piccola ho questo problema: mi mangio le mani. E non le unghie, come si potrebbe pensare, ma la carne intorno alle unghie e la carne sulle terze falangi... Mi fa molto male, ma ormai c'è il callo e il dolore non è più così irresistibile, quindi ogni volta che posso mozzico fino però a ritoccare della carne viva. Se provo a smettere di mangiarmi, allora devo darmi fastidio nelle ferite con le dita... Insomma, non riesco a fermarmi di "autolesionarmi", se così si può definire. Ho 27 anni, vivo un po' con i miei genitori e un po' con il mio ragazzo, a seconda degli impegni. Con i miei genitori sto bene, li amo, ma spesso non li sopporto. Mia madre è sempre molto nervosa a causa di problemi che abbiamo riguardo questioni molto importanti, e il suo nervosismo spesso si trasmette a me. Non riesco mai a consolarla e a dirle "tranquilla, ci sono io", bensì mi arrabbio ancora di più ogni volta che si arrabbia. Mio padre, invece, è una persona molto buona, così tanto buona che non dice quasi mai niente: sta lì, o va a lavorare, o fa qualche lavoretto in casa, o guarda la TV. Mio fratello, invece, purtroppo ha avuto una vita complicata, e ora, a 40 anni, si trova senza un lavoro, senza una compagna, senza nulla. Credo di sentirmi impotente di fronte alla situazione della mia famiglia e soprattutto non riesco più a sopportare di vedere tutti sempre così tristi e avviliti, perché io vorrei ridere, viaggiare, scherzare, e per questo a volte me ne vado dal mio ragazzo, che mi fa stare spensierata. Ma comunque a loro ci penso, e le mani continuo a distruggermele. Mi fanno male, e mi fanno schifo, sono orribili perché hanno queste piaghe rosse ovunque... Mi odio, ma non riesco a fermarmi. Ho provato anche con calmanti tipo Xanax, ma mi mandano KO e non riesco a lavorare. Inoltre, la domanda è: che tipo di disturbo è questo? Dovrei andare da uno psicologo abitualmente?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL