Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Ansia e preoccupazioni per il futuro

Buongiorno dottori, scrivo perché da qualche anno non riesco più a vivere serenamente poiché preoccupato per il mio prossimo futuro. Sono un ragazzo di 27 anni, da poco laureato in ingegneria e con delle difficoltà con le relazioni sociali. Non sono molto bravo ne a fare amicizie, ne tanto meno con le ragazze, infatti non ho mai avuto alcun tipo di relazione sentimentale o sessuale fin'ora. Ho già effettuato un percorso di terapia, che ho dovuto interrompere per motivi economici e perché mi sembrava di aver raggiunto una sufficiente consapevolezza delle mie difficoltà. Insieme al mio psicoterapeuta ho capito che il problema è di vedere me stesso continuamente come inadeguato e non al pari degli altri perché più bravi socialmente, più disinvolti e più bravi con le ragazze. Nonostante i miglioramenti che la terapia mi ha portato nel sentirmi non meno degli altri, ma piuttosto al pari di essi, ancora non mi sembra di aver vinto questi pensieri negativi poiché, nonostante tutto, resto un ragazzo introverso, un po' timido, con pochi amici (che vede di rado), che passa spesso il tempo da solo e che ancora non ha avuto grandi occasioni con le ragazze. L'ansia deriva dal fatto che comincio a pensare al mio futuro: vorrei costruirmi una famiglia e sto prendendo in considerazione l'idea di trasferirmi all'estero, anche solo per qualche anno, come esperienza, e l'idea di non aver mai avuto un rapporto sessuale, poiché sono stato privo di una vita sociale, e quella di partire e dover ricostruire una vita altrove mi mette molta ansia e difficoltà nel prendere decisioni importanti. Mi sembra di dover rimandare ulteriormente il problema, e già provo un po' di vergogna e un peso enorme nell'essere in questa condizione a 27 anni, tanto da avere atti di autolesionismo (pugni contro la testata del letto come atto di sfogo) nei momenti in cui l'ansia e l'odio verso me stesso per essere così si fanno sentire tanto, figuriamoci cosa può succedere se rimando ulteriormente la cosa.. Da un lato non voglio più aspettare e voglio tanto "sbloccarmi" e prima di un'eventuale trasferimento e "recuperare il tempo perso", tanto da mettermi un'ansia enorme (come già descritto), da un lato riconosco che mi metto troppa pressione ma nonostante questo non riesco a vivere serenamente..

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL