Il mio compagno non si sveglia la mattina
Buongiorno,
due anni fa è nato il nostro primo figlio, per me è stato il momento più bello della mia vita, la sua nascita è stata fonte di forza e gioia infinite. Per il mio compagno è stato diverso, ha mostrato disagio, voglia di evasione e distacco. Fortunatamente adesso ha un rapporto disteso e dolce con suo figlio, anzi è un padre amorevole e piuttosto presente. Tra noi permangono comunque dei problemi, riflesso di quello di che è accaduto nel suo primo anno di vita, le assenze e le insofferenze di quel periodo mi hanno ferita molto. Stiamo comunque cercando di andare avanti e di ritrovare dei punti comuni. C'è comunque un problema grosso che si presenta ogni mattina e che io non so come risolvere. Il mio compagno ha da sempre avuto la tendenza ad essere un notturno e diciamo che il suo lavoro glielo permette, si addormenta tardi rimane sveglio a leggere, guardare un film o esce e poi la mattina rimane a dormire, delle volte anche fino alle 10. Se fossimo solo noi due non ci sarebbero problemi, il problema nasce dal fatto che è padre. Non solo non sente la necessità di alzarsi quando lo fa suo figlio ma non coglie le sue responsabilità. L'ho più volte invitato ad alzarsi, facendogli caffè e dicendogli che è bello fare colazione tutti insieme, il risultato è che lui si arrabbia con me. Dice che non capisce perchè si dovrebbe svegliare, solo per rincorrere un modello familiare in cui lui non si ritrova e poi si ritrova stanco tutto il giorno, con meno capacità lavorativa e poi non riesce a fare sport, al quale è molto dedito. Io non riesco ad adattarmi a questo, mi chiedo che modello sarà per suo figlio quando si accorgerà che sua madre si sveglia tutte le mattine anche per prepararlo e fargli la colazione e suo padre rimane a letto una o due ore in più. Vorrei tanto trovare un modo per andare d'accordo ma non riesco a proprio ad essere a mio agio davanti a questo che mi sembra così fondamentale per la vita familiare e per essere modello di riferimento. Ringrazio per la cortese risposta.
Salve Francesca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Valutate anche un consulto di coppia affinchè si possano trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale - Roma
- Disturbi d'Ansia e dell'Umore
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