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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Bambino esuberante 6 anni

Mio figlio ha 6 anni e frequenta la prima elementare. Con i suoi compagni o con altri bambini con cui ha confidenza ha atteggiamenti piuttosto esuberanti: li abbraccia, li solleva, esagera nel contatto fisico. Non lo percepirei come un problema se non fosse che mio figlio è fisicamente più grosso degli altri, e a volte capita che la sua irruenza risulti un po' fastidiosa. Anche giocando non si rende probabilmente conto della propria fisicità e cercando sempre il contatto spesso ci scappa la spinta o il calcio per gioco, e a riguardo ho già ricevuto diverse lamentele da parte di altri bambini o genitori.
Di contro in ambienti o con coetanei che non conosce è molto timido, direi quasi spaventato, è quindi difficile fargli sperimentare esperienze diverse dalla propria routine e questa è un suo aspetto caratteriale su cui vorrei lavorare.
Non so se i due aspetti possono considerarsi correlati, ma vorrei aiutarlo a trovare un "giusto mezzo", come potrei fare?

Premetto che il bambino ha una sorella di 3 anni più piccola, con un carattere molto diverso dal suo. Con lei è molto legato e molto rispettoso.
Il bambino inoltre non è un chiacchierone, spesso cerco di farlo parlare delle proprie emozioni ma lui si rifiuta o comunque fa molta fatica (io penso compensi con la fisicità questa sua difficoltà ad esprimersi).
Ovviamente gli abbiamo spiegato più volte che deve cercare di limitare il contatto fisico ed evitare di essere manesco nei giochi, perché rischia di far male, ma non ha minimamente cambiato comportamento. Per questo vi chiedo un consiglio su come approcciarlo.

Salve Marta, ritengo corretto il vostro modo di stimolarlo nell'esprimere le sue emozioni: potrebbe partire, ad esempio, dal resoconto di cosa prova e cosa pensi in situazioni in cui è felice ed a suo agio in modo da potersi "allenare" sull'identificazione e riconoscimento emotivo per poi gradualmente procedere attraverso le situazioni per lui attivanti emozioni negative.

Non sconfermate mai ciò che prova, semmai soffermatevi sui vantaggi che potrebbe ricavare dall'utilizzare altri modi per esprimere le sue emozioni e la sua fisicità.

Per quanto concerne l'essere manesco, riflettete anche attraverso favole e giochi su come potrebbe sentirsi l'altra persona, indovinando cosa potrebbe sperimentare l'altro bambino nel sentirsi "sovrastato" fisicamente da lui. Questo lo aiuterà anche ad incrementare le sue abilità metacognitive.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL 

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