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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Rapporto calante

Salve a tutti,
La situazione di coppia che sto vivendo è piuttosto strana e genera in me confusione.
Capisco sia difficile spiegarsi e farsi capire così ma cercherò di essere esaustivo; sto con la mia ragazza da ben nove anni.
Abbiamo avuto un rapporto sempre ottimo, falcidiato da numerosi problemi che comunque ancora caratterizzano la nostra vita, soprattutto la sua.
Negli anni ha perso entrambi i genitori ed io ci sono stato sempre, non per rivendicare alcunché, ho fatto il mio.
Lei attualmente lavora, io no, ma c'è qualcosa da due/tre anni che mi frulla nella testa e che trova conferma nei fatti.
Torna a casa verso le otto abbastanza stanca, io lo so, entrambi lo sappiamo.
Io vivo coi miei ma è quasi come se convivessi con lei dato che 4-5 sere scendo e dormo nel suo letto, nella sua camera, nella casa che condivide con lo zio e il fratello.
I primi anni del nostro rapporto, nonostante i problemi e nonostante lavorasse, tornando anche più tardi, facevamo tanto amore ma soprattutto mi riempiva di complimenti ed elogi, anche davanti agli altri, a volte idealizzandomi davanti a tutti;
da parte mia qualche volta mi imbarazzavo e dicevo di smetterla, così come dicevo di stare attenta davanti agli altri perché avrebbero potuto pensare a) che ce ne frega e b) Ma chi è questo? Rodolfo Valentino?
Comunque non mi sono mai arrabbiato con lei per questo, ne ero felice e lo apprezzavo, seppur m'imbarazzasse.
Negli ultimi anni questo non avviene più nè nei miei confronti nè davanti agli altri; raramente accenna al nostro rapporto quando deve dare consigli amorosi alle amiche (cosa che prima faceva sempre), raramente viene vicino per toccarmi con un pò di malizia, raramente ha cura di se stessa in funzione di me (nel senso: "mi depilo così sto meglio ma anche perché così faccio stare meglio lui; non che per me sia fondamentale, ma è un esempio)...
Ma soprattutto è calato in maniera vertiginosa l'amore.. lo facciamo sì e no 3 volte al mese, perché gli unici giorni nei quali ha desiderio sono il sabato sera, la domenica sera e al max il lunedì mattina, ma questo comunque accade non tutte le settimane,anzi; una volta è indisposta, un'altra è stanca, un'altra ci alziamo tardi e gli altri sono già svegli e allora sembra brutto.
Io non mi sento più desiderato; forse nell'amore dare troppe certezze fa male, ma non riesco a colpevolizzarmi per questo.
Sarò egocentrico, sarò presuntuoso, ma se lei ha allungato la mano io ci sono sempre stato, anche per fare l'amore;
se devo prepararmi per lei, lo faccio sia se sono stanco, sia meno.
Forse ho sbagliato ad essere sempre disponibile ai suoi tempi, non lo so..

Ma sono tre anni che la situazione spesso mi tormenta e mi fa vivere male.
Io vorrei capire se è normale calare così di desiderio se si sta insieme; per me non lo è.
Ci sta che a vent'anni si faccia l'amore quasi sempre e si cerchi l'altro con veemenza, ma non è che a trent'anni si muore o si diventa migliori amici.

La cosa a lei è stata comunicata più volte in questi anni ma le motivazioni come stanchezza, pensieri o altro, non è che mi chiariscano molto, nè la colpa data a me riguardo i complimenti; non può essere un minimo di imbarazzo a far smettere ad una donna di lodare l'uomo che ha accanto.

Vorrei capire se sono strano io, se non capisco io lei o se è comunque equivoca la situazione e soprattutto vi chiedo consigli su come continuare a comunicare questo mio disagio o a come cambiare anch'io per far capire che anche lei non ha più quella sicurezza di trovarmi; anche perché il mio timore è che poi mi cerchi solo perché sa che anch'io non ho più la stessa voglia.
Non vorrei mai però che il suo desiderio aumentasse solo per paura, com'è accaduto già altre volte in seguito alle mie confessioni di disagio.

Vi ringrazio.

Salve Alessandro, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Valutate anche l'idea di un consulto di coppia affinchè si possa fare luci su alcuni aspetti e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che vi impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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