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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

L'idea di fare sesso mi terrorizza

Ho 22 anni e non ho mai fatto sesso. Sono stato fidanzato una sola volta e non sono mai andato oltre un abbozzo di preliminari con la mia ragazza dell'epoca. Attualmente sono innamorato di una ragazza che, però, è felicemente fidanzata da 7 anni. Siamo amici molto stretti e ci confidiamo di tutto, ma quando lei mi parla del suo ragazzo o, più raramente, fa battute sul fatto che faccia sesso con lui e non con me, mi prende una fitta allo stomaco e ho la sensazione di voler vomitare. Ora come ora, sento che vorrei fare l'amore solamente con lei, ma non riesco a superare una sorta di atavico terrore che mi blocca quando penso all'idea del sesso. Non riesco innanzitutto a vederla come una cosa realizzabile: già per me è difficile approcciare una ragazza senza che s'instauri "solo" un legame di amicizia, figuriamoci immaginare di poter avere dei rapporti sessuali. Tendo a pensare che sia proprio l'intimità stessa il problema: sono arrivato ad essere rigido in caso di contatto fisico esterno, non riesco a immaginarmi con un'altra persona, mi disgusta l'idea di fare sesso perché non riuscirei a rendere la mia partner soddisfatta. Fare sesso mi terrorizza, mi fa venire le fitte allo stomaco e il solo pensiero del sesso o di altri che facciano sesso mi nausea e mi disgusta.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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