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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Non mi eccito più e non sento quasi più niente

Mi chiamo lisa e ho 19 anni. Da parecchi mesi non mi eccito più, un tempo mi masturbavo tutti i giorni o con la coperta o col vibratore ( che ormai mi da solo fastidio mi fa venire lo stimolo della pipi ma non penso sia squirt perché sono goccioline che escono che puzzano di pipì e soprattutto non ci trovo nessun piacere). Se insisto riesco ad arrivare all'orgasmo, ci metto tanto tempo però. Una volta sono stata 2 ore e mezzo a strusciarmi su una coperta senza sentire niente per un venire squallidamente. Ormai mi masturbo raramente anche perché ogni volta ci rimango malissimo e mi deprimo. Prendo psicofarmaci, il latuda, il trittico, il resilient e il gabapentin. Ma comunque sono seguita da una psicanalista. Non so se loro possono centrare qualcosa. Forse ho anche abusato di pornografia, anche perché per passione leggo molti manga yaoi a contenuto sessuale. Su questo non saprei come smettere perché è la cosa che faccio quando mi annoio. Il problema è che ora c'è un ragazzo che mi piace, e vorrei farci sesso, e sarebbe la prima volta per me. Ho molta paura che non riesca a eccitarmi e che lui ci rimanga male o mi rifiuti. Sono davvero stufa perché io ho voglia di fare sesso, o di masturbarmi ma non mi eccito e non sento piacere fino al momento dell'orgasmo... Vi prego aiutatemi

Salve Lisa, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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