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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Come sapere qual è la cosa giusta da fare e riuscire a non sentirsi in colpa?

Ciao sono A. E ho 19 anni. I miei genitori sono arabi e musulmani, non sono praticanti, ma hanno ben saldi i valori, la tradizione e le regole da seguire. Mi permettono di vestirmi come voglio, non mi obbligano a mettere il velo, dunque devo ammettere che mi lasciano libertà. Il problema si presenta con il tema “ragazzi”, ossia che sin dai 13 anni, appena scoprivano che mi scrivevo con un ragazzo, mi toglievano il telefono per un anno interno, mi vietavano di uscire, mia madre mi massacrava psicologicamente dandomi della poco di buono, mentre mio padre una volta è arrivato a mettermi le mani addosso. Poi la situazione non si è più presentata perché sono riuscita a nascondere tutto . Non ho mai avuto una relazione , perché ogni volta che la frequentazione si faceva seria , sparivo . Avevo paura , paura di affrontare tutto ciò che mi sembra più grande di me. Ma 3 mesi fa ho conosciuto un ragazzo, con cui mi trovo veramente bene e per la prima volta non mi sono fermata a primo impatto a causa della paura. Ma mi faccio un sacco di paranoie perché mi sento molto in colpa. Innanzitutto mi sembra quasi impossibile avere una relazione dal momento in cui mi controllano, quando escono mi chiamano spesso e possono chiedermi foto. Poi se dovessero scoprire qualcosa, riscontrerei tanti problemi, sia perché non so fino a che punto arriverebbero ( dal momento in cui hanno già insidiato a parlare di fidanzamento ufficiale e matrimoni, avendo 19 anni sanno che se dovessi frequentarmi con qualcuno, a quest’età sarebbe cruciale come cosa ), sia perché so che non riuscirei a sopportare la situazione psicologicamente . Perché mi sento in colpa, non voglio sentirmi dare della poco di buono, non voglio deluderli, voglio essere ciò che vogliono loro , ma d’altra parte mi chiedo perché non posso vivere la mia vita? Perché non posso fare ciò che sento? Uscire con chi voglio? Viaggiare? ( non posso farlo essendo “donna” ). Sono in continua lotta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ho un sacco paura delle conseguenze, e ora che c’è anche questo ragazzo ancor di più. Non riesco a godermi il tutto perché ho tantissima paura, sono costretta a mentire e so che mi scoprissero, sarebbe un grossissimo problema. Non ho la più pallida idea di cosa fare . Questi ultimi mesi li ho passati molto male, non riesco a gestire tutte queste emozioni che mi scombussolano. Mi sento oppressa, mi dispiace per il fatto che ho tanta voglia di fare, diventare indipendente, fare esperienze, ma che non posso farlo perché il mio destino è segnato, ossia studiare e poi sposarmi .

Salve Sandra, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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