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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Odio la mia vita, ma non me stessa

Buongiorno, sono qui perché sinceramente sono stufa. Fin da piccola sono stata rigettata dalla gente (bullismo fin dalle elementari da compagni e insegnanti) e la cosa continua e continua e io sono stufa di provarci. Elementari? Bullismo. Medie? Bullismo. Superiori? Bullismo. Università (che poi non ho finito guadagnandomi l'odio dei miei genitori)? Ecco, qui non proprio bullismo, ma venivo emarginata o (da chi faceva finta di essermi amico) sbeffeggiata perché i miei voti erano inferiori. Quindi inizio a lavorare e indovinate un pò? Faccio fatica a trovare o a mantenermi un lavoro. Il motivo che mi viene detto è "non sorridi abbastanza" o "non sei abbastanza carina" o 'hai la cataratta congenita e lo strabismo, metti a disagio i clienti"... Perché, OVVIAMENTE, per fare un lavoro devo piacere agli altri, mica essere brava o portata. Sono stufa delle persone, odio le persone e l'unica cosa che vorrei fare è chiudermi in una stanza e non uscirne più. Ora sono in stage (l'unico tipo di contratto che questi str*nzi riescono ad offrirmi) e, di nuovo, mi hanno appena detto che, dopo due mesi, hanno intenzione di cambiare il mio contratto in apprendistato, ma non sanno se tenermi o sostituirmi e dovrò essere valutata (perché in questi due mesi chissà che cosa hanno fatto). Il motivo il capo non me l'ha detto, l'ho dovuto chiedere a una collega: non sto simpatica al capo. Quindi ora non so che fare. Tutti continuano a dirmi di provare, di andare avanti, ma a che scopo se poi mi lasciano a casa appena troveranno qualcuno di più "simpatico"? Sia chiaro che non sono una a cui piace litigare o essere cattiva con le persone. Più volte mi è stato detto che sono gentile, disponibile, con tanta voglia di fare... Ma io davvero non ne posso più. Le persone mi rendono la vita un inferno e io sono stanca di provarci. Ho già fatto un percorso con psicologo e psichiatria, ma non voglio tornarci, non sono io il problema. Le persone e come rendono la mia vita è il problema. Sinceramente non mi è mai interessato vivere, lo sanno anche i miei genitori: sono qui solo perché so che la perdita di un figlio è devastante, sia in casi normali che per suicidio... Ma appena muoiono, io la faccio finita. Sono stanca, troppo stanca per andare avanti. Mi arrendo. P.s. per chi se lo domandasse, ovviamente, non ho amici. Ho un ragazzo e con lui le cose vanno molto bene, ma ho paura di rovinargli la vita facendo così. Prendersi un'altra persona a carico non è proprio entusiasmante, ma io non posso più provare e sperare che le cose vadano bene. Emotivamente non ce la faccio ad essere rigettata ancora e ancora. Ho timore che mi veda come un peso e forse lo sono, ma almeno se mi molla anche lui avrò una persona in meno da lasciarmi quando me ne andrò. Lo amo e scrivere queste parole mi fa male, ma sono stufa di questa vita.

Salve Roberta, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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