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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Come mi devo comportare con lui?

Buongiorno, Sono diventata mamma da quasi 9 mesi di una dolcissima bimba che amo con tutta me stessa... Scrivo perché ultimamente sto provando rancore nei confronti del mio compagno... spiego la situazione... lui lavora da mattino a sera (torna a casa solo per pranzare o riposare 1 ora o 2, fine settimana anche, solo la domenica fa mezza giornata a casa che però passa a riposare).. Premesso che so che tutto quello che fa, lo sta facendo per noi e per il nostro futuro ed anche che è stanco (quindi non mi permetto nemmeno di chiedergli ad esempio di fare qualcosa tutti insieme di domenica quando è a casa, anche perché le ultime volte che gli avevo chiesto di fare le ferie o uscire una domenica, abbiamo ovviamente discusso), io non riesco a non provare rancore quando ad esempio mentre sparecchio tavola e pulisco dopo mangiato, lui sa e mi dice che la bimba ha fatto i bisogni, ma non si alza dal divano per cambiarla... Capisco che io sono casalinga... Ma mi occupo sempre di tutto, non pretendo che lui si metta a sparecchiare con me, ma almeno che si occupi un poco della bambina quando è a casa... ho provato a farglielo presente con qualche battuta, lui tira fuori la solita frase.. che prima le cambiava i pannolini ( i primi due/tre mesi qualche pannolino lo cambiava) ora siccome "puzzano" oppure "la mamma è più brava" o "non sono capace" o "non sta ferma" non lo fa più, piuttosto mi gira attorno con la bimba in braccio finché io non la cambio, ovviamente se smetto di sistemare e cambio la bimba lui si mette sul divano, non si mette a sparecchiare o altro.. Per non parlare del fatto che quando siamo in giro con la bimba me ne occupo praticamente solo io e lui si prende comodamente i suoi spazi... quando dobbiamo andare da qualche parte, inoltre, mi chiede sempre di lasciare la bimba da sua madre (cosa che io evito di fare sempre, solo quando necessario se ad es devo fare spese o commissioni anche perché anche i suoi genitori lavorano tutt'ora e sinceramente preferisco avere la bambina con me). Delle volte faccio un lungo respiro e cerco di liberare la testa, cerco di uscire per una passeggiata e di calmarmi, mi ripeto che è normale perché è stanco e lavora troppo, ma allora perché mi fa stare così male? Sembra che lui non collabori con me nella crescita della bimba, certo le sorride, ci gioca.. mi viene difficile perché la mia città d'origine è a 40 km da qui, non ho qui le amiche o mia madre con cui potrei sfogarmi un po', qui non ho molta confidenza con la gente o con il posto e finisco sempre per fare un'uscita con mia suocera, donna che stimo e apprezzo moltissimo, ma mi sento comunque molto sola ed incompresa... tolto che le passeggiate qui, sono sempre sola a casa con la bimba e lui non c'è mai, quando c'è io magari mi arrabbio per esempi sopra elencati e lui reagisce arrabbiandosi di conseguenza e se ne va dicendo che va a lavorare sbattendo la porta... sono molto giù di corda... non so che fare...

Salve Alice, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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