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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Non riesco a smettere di abbuffarmi

Salve, non so se io sia nella categoria giusta quella che scrivo ma “penso” di si. Ho 17 anni e vado ancora alle superiori. Sarà si e no da due anni che ho dei periodi in cui il pomeriggio (di solito, ma può capitare anche la mattina o dopo cena) mi abbuffo, fino a qualche mese fa mi abbuffavo e basta e con non troppi sensi di colpa, sarà da due mesi o uno (non so con esattezza ma ora sono diventata un pochino più consapevole) che mi sento tremendamente in colpa. A dicembre avevo iniziato palestra e mi ero imposta di mangiare sano, ma non poco. Invece adesso succede che per 1/2 settimane mi abbuffo, poi una settimana mi sento troppo in colpa e quindi mangio pochissimo e cose comunque con poche calorie, poi ritorno ad abbuffarmi. Non sono in sovrappeso, ma mi vedo comunque allo specchio enorme. Poi qualche volta dopo le abbuffate cerco di vomitare (avvolte ci riesco altre mi fermo), anche se questo discorso del vomito va avanti da un mese. Non so che fare non mi vedo come le mie amiche, qualunque cosa io mangi ho sempre ma sempre la pancia gonfia, poi mi vedo le braccia grosse, il seno troppo piccolo e le cosce grosse. Quando digiuno e perdo qualche chilo mi vedi meglio ma la voglia di mangiare mi prende il sopravvento. È difficile non mangiare soprattutto quando vado via con i miei amici.

Salve Chiara, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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