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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Non so più cosa fare

Ciao a tutti. Mi chiamo Iris e sono una ragazza di 20 anni. Fino a due anni fa soffrivo di un disturbo alimentare che mi ha fatta scendere ed arrivare ai 40kg, avevo paura di mangiare e di stare male. In questi due anni ho superato per la maggior parte questa paura ma di conseguenza sono ingrassata e mi vergogno. Mi vedo brutta, mangio di nascosto perchè mi vergogno del fatto che ho fame, il cibo lo vedo come unica consolazione ma, dopo che mangio, la consolazione dura ben poco e ritorno a farmi schifo. Penso di dover rimettere per annullare in qualche modo quello che mangio, anche se non lo faccio. Ho momenti dove mangio un sacco, compulsivamente e in maniera troppo veloce. Mi vergogno di quanto mangio e di quello che mangio. I miei nonni (vivo con loro) non aiutano: mi ripetono sempre che devo dimagrire, che sembro incinta, che sono grossa, che con determinati vestiti non posso uscire perchè mi si vede la pancia. I primi giorni non ci facevo caso a quanto mi dicevano ma ora più mi guardo allo specchio più mi vedo grossa, non so mai cosa mettere per uscire perchè mi vedo sempre in difetto.. con la pancia di troppo. Vorrei dimagrire, tornare come prima sottopeso, ma ho quei momenti dove davvero non riesco a contenermi. Sembra una cosa compulsiva. Mangio pur non avendo fame. Avete consigli? mi sento uno schifo e non so più come fare. Mi vergogno di ogni parte di me.

Salve Iris, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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