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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Come affrontare una crisi di coppia

Buon pomeriggio espongo la seguente situazione. Siamo una coppia di 36 anni, insieme da 10 anni con convivenza a casa mia da 6 anni. Negli ultimo anni la ns routine ha subito notevoli modifiche: prima il mio compagno viveva da me e lavorava facendo avanti e indietro in auto ogni giorno; dal 2018 ha cambiato lavoro e ha dovuto spostarsi presso un'altra città e regione questo lo portava a stare tutta la settimana via tornando il weekend o a volte andavo io. Nel 2020 il covid invece lo ha costretto allo smart working da casa fino a settembre 2022 periodo in cui ha ripreso a fare diciamo 50 e 50 tra casa e lavoro lontano, sicuramente tutti questi cambiamenti sono stati per lui fonte di stress e pensieri e a distanza di mesi (aprile 23 )mi ha confessato di avermi sentita lontano, sulle miei, poco presente in queste occasioni e poco “coccolosa”, di essersi sentito solo e di essersi sentito il solo a portare avanti la coppia di aver sempre fatto lui sacrifici e scelte pesanti ( organizzazione treni viaggi trasferte). In concomitanza io ho avvertito una fortissima lontananza fisica che da dicembre dura tutt’oggi; fatto che ho dovuto elaborare e accettare, non è stato facile per me sentirmi non desiderata, mi ha fatto venire mille dubbi sull’amore su noi e sulla nostra storia e su me stessa ( la cosa ha fortemente minato la mia stima ). Il discorso è stato aperto da me inizio anno ponendo l’accento ( forse sbagliando) sul lato medico della questione poiché si parlava di scarsa libido generale e poco interessa alla sfera sessuale in generale. Ad aprile ne abbiamo riparlato e li lui mi ha confessato le mancanze da lui percepite che sopra ho esposto. Durante l’estate abbiamo cercato di ritagliarci tempo per noi e abbiamo parlato tanto e io dopo non poca fatica gli ho detto tutti i miei pensieri e dubbi e sofferenze che la lontananza fisica mi avevano provocato ( ad oggi penso che sia questa cosa che da dicembre mi ha fatto allontanare sempre di più fino a far sentire lui solo nella coppia ad amare e tirare avanti la storia, sensazione che nell’ultimo periodo sentivo anche io stessa ma verso me stessa, cioè che fossi io l’unica ad amare e resistere) Ad oggi lui è confuso, non sa se mi ama ancora, mi dice che se stiamo insieme sta abbastanza bene ma manca qualcosa, manca quella complicità, ha un peso nel petto non è felice e questa situazione lo fa stare male, vorrebbe risolvere le cose, vorrebbe però stare forse un po’ da solo perché’ testuali parole stare in posti bellissimi con me e non stare bene come prima lo fa stare male che preferisce quasi non starci. Io mi sono interrogata a lungo e sui miei sentimenti sono sicura ma so anche di volere accanto una persona che mi ami al 100% e voglio che lui stia bene anche se ciò significherà allontanarsi per sempre. Anche io come lui vorrei risolvere le cose ma penso che ci vuole tempo per arrivare a qualsiasi esito e anche se soffro questa situazione anche io la accetto perche‘ penso che entrambi abbiamo accusato delle mancanze e accumulato pensieri e sofferenze , vorrei solo capire cosa potrebbe aiutarci se provare ad allontanarsi o no… Io ho comunque suggerito lui ( per lei stesso) di effettuare dei controlli medici ( già prescritti dal medico a cui ha esposto la situazione) visto questo suo periodo oltre che di crisi di coppia ma anche di apatia e un po’ mi passi il termine depressivo e per noi di parlare insieme con qualcuno.

Salve Alessandra, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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