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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Non capisco cosa sia giusto o sbagliato per me

Buonasera a tutti, sono una ragazza di 22 anni e ho deciso che è arrivato anche per me il momento di scrivere il dubbio esistenziale che mi accompagna da un po' di tempo ormai. Sono sempre stata attratta dalla musica, alle medie ho iniziato a suonare la chitarra classica e per cause economiche e situazioni traumatiche famigliari, non ho avuto la possibilità di continuare. Mi sono trasferita 5 anni fa a vivere da mamma con il suo compagno, che ormai prendo come punto di riferimento paterno, grazie a lui sono riuscita a riprendere la scuola e a diplomarmi. Sapeva delle mie qualità artistiche e mi ha incentivato a studiare per l'esame di ammissione al conservatorio e, intanto, studio al dams. Senza molti giri di parole passerò al dunque: Non so più se sia la strada giusta per me... purtroppo a causa del mio mancato studio dopo le medie, ho molte lacune e il mio maestro me le fa pesare parecchio. Ho un maestro molto severo, che spesso mi ricorda che sono troppo grande per un corso propedeutico ( per la triennale non sono ancora pronta) e mi ha messo da parte nello svolgimento degli esami. Io ho anche un problema di salute, l'epilessia focale, che tengo sotto controllo con due farmaci, e spesso, quando prova a spiegarmi delle cose non capisco, sono deconcentrata (non capisco se è dovuto dalla soggezione o da qualche sintomo di queste pillole) Spesso mi sono sentita dire che non dovrei nemmeno essere dentro il conservatorio, quando in realtà se mi assegnano un pezzo da suonare, ci metto molto ma da sola ce la faccio, con molta fatica e stress, (tanto stress) I miei hanno molte aspettative essendo che investono su di me, ma io ho molta paura Ho già 22 anni, e non so se sto perdendo tempo o se ne vale la pena Mi chiedo se l'attaccamento allo strumento sia dettato dal fatto che, dopo il divorzio dei miei ero sempre sola, venivo lasciata sola in casa anche di notte e quindi ho attribuito alla chitarra un entità che mi teneva "compagnia" o un avvicinamento alla musica, dato che il primo grande sogno è cantare e suonare il pianoforte, Non sopporto il fatto che a 22 anni debba dipendere dai miei, e ho fretta di sistemarmi o avere una stabilità lavorativa entro i 25 anni almeno Ovvio non possiamo controllare niente, ma sono molto confusa, e questa cosa mi sta facendo stare davvero male. Se abbandonassi, mi rimarrebbe l'università, ma sento spesso dirmi che con quell'università non potrei fare niente, quando sono sicura che potrei studiare per un concorso regionale Però mi sentirei di aver perso, e ho paura di arrivare a 30 anni e pentirmi Soprattutto per i giorni d'oggi, dove il lavoro scarseggia Sono sempre stata una persona abbastanza ottimista riguardante il futuro, ma adesso no Mi sento pigra, stanca di studiare ma allo stesso tempo non so vedermi in un altro posto Mi piacerebbe anche psicologia, oppure avrei voluto fare la counceling, ma richiedono soldi che attualmente non ho, Il mio intento era, dopo la carriera al conservatorio, intraprendere la musicoterapia Come potete vedere e percepire c'è molta confusione dentro la mia testa Ringrazio tanto per lo sfogo, e spero che, anche tra un anno, io possa farmi una risata riguardo a questa situazione Una buona serata!

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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