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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Come gestire angoscia e ansia relative alla situazione di mia madre

Salve sono un ragazzo di 19 anni. Non ho problemi quotidianamente, vivo in modo abbastanza sereno. Le uniche volte che mi sento turbato sono i fine settimana quando torno dai miei genitori. Mio babbo non è una cattiva persona ma è stato cresciuto nel modo sbagliato, non è capace di provare empatia per mia mamma. Ogni giorno la stressa fino ad un punto di rottura che lei si sforza di celare per non preoccuparmi. Funzionava quando ero più piccolo ma ora non più. Alcuni anni fa la situazione era peggiore. Ho dovuto vedere mia mamma piangere e impazzire pur di poter sfogare quei sentimenti repressi. Allora, quando cercai di fare notare a mio babbo cosa stava sbagliando, capii che non esiste dialogo con lui. Io ero l'unico motivo per cui mia madre si alzava la mattina, ora che vivo lontano lei non ha più nessuno che la sostenga. Io sono stanco, provo soltanto pena e angoscia quando di notte vado a letto e penso che lei sta soffrendo. Datemi dell'egoista ma io non voglio più preoccuparmene, non ce la faccio. Finisco per pensare che la morte di mia madre sarebbe l'unico modo di salvarla, siccome non ho nessun modo di farlo io stesso. La cosa peggiore è che ho costruito io una parte della sua sofferenza quando un giorno lei pianse in presenza di mio fratello quando io non ero a casa. Lui mi chiamò chiedendomi aiuto per calmarla e io ci parlai. Le dissi di non comportarsi così perché io e lui soffrivamo tantissimo quando queste cose succedevano. Dal giorno ho costretto mia madre a tenersi tutto dentro per non far male a me. Non so cosa fare e vorrei qualche consiglio per smettere di pensare. Se c'è, per favore ditemi quale è il modo per smettere di star così male.

Salve Davide, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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