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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Stiamo vivendo il nostro amore di coppia?

Buongiorno, io e il mio compagno abbiamo avuto una relazione extraconiugale per un paio di anni e da 5 siamo separati (dai nostri rispettivi ex compagni). Lui ha tre figlie femmine di 24, 18 e 15 anni ed è andato a vivere da solo, mentre io continuo a vivere con i miei due figli di 18 e 15 anni. Dopo 5 anni le sue figlie continuano a rifiutarsi di incontrarmi. Di fatto lui non fa granché, una volta l'anno manda loro un messaggio chiedendogli di mangiare una sera insieme, loro nemmeno rispondono e tutto finisce li; lui non parla con loro di questo atteggiamento e a me risponde "LE MIE FIGLIE NON TI VOGLIONO". Lui continua a corrergli dietro per ogni richiesta di soldi (se non nel breve periodo, appena ne ha asseconda ogni desiderio) e richieste di passaggi in auto, poi per il resto lui afferma che non condividono nulla con lui. Quando sono da lui, io sparisco... non mi chiama mai e se lo chiamo mi dice che è occupato. Appena gli ho chiesto di mettere una nostra foto nella sua casa, la settimana dopo è comparsa anche quella delle sue figlie; gli ho regalato un portachiavi e a seguire nel mazzo di chiavi sono comparsi anche dei portachiavi che gli hanno regalato le sue figlie. Se mi compra un regalo lo nasconde in casa per non farlo vedere alle sue figlie, io invece a Natale vado da lui e trovo in bella mostra i pacchi dei regali alle sue figlie. Lui dice che io continuo a fare paragoni, ma a me sembra che lui non voglia far vedere che con me sta bene, che condividiamo un sacco di cose e ha paura di essere da meno con le figlie. Sua madre non mi saluta, la invitiamo e non viene. Il padre e più accomodante, ma in presenza della moglie anche lui è più distaccato. Lui li sente al telefono quasi tutti i giorni, passa a casa loro spesso e una volta a settimana li porta a fare la spesa. Da parte mia anche i miei figli hanno fatto fatica ad accettarlo, non volevano vederlo, ma ho parlato con loro più volte chiedendo loro uno sforzo; ho visto i miei figli piangere, ma ho sempre messo il dialogo alla base del rapporto con loro. Piano piano le cose sono un pochino cambiate. Abbiamo mangiato qualche volta tutti insieme e saltuariamente accompagno i miei figli con il mio compagno. Secondo me, anche se non è molto è sempre qualcosa. Anche i miei genitori non hanno mai accettato la mia separazione e la mia nuova relazione, e ciò mi ha sempre fatto stare male, infatti i rapporti con i miei sono quasi del tutto inesistenti, perché non me la sento di far finta di nulla al fatto che loro non accettano la mia vita. Il risultato è che all'inizio il nostro rapporto era bello ed emozionante, poi col tempo sono nati i problemi. Sono passati 5 anni e lui continua a rinfacciarmi che vivo con i miei figlie e non vado via, e io che accetta senza far nulla l'odio delle figlie nei miei confronti, giustificandolo e proteggendolo. Quando siamo solo noi due per me e fantastico, ma l'odio che ci sta intorno a me distrugge. Non possiamo cambiare le persone, e questo lo accetto, ma mi chiedo se è giusto nei confronti della nostra coppia non manifestare mai a chi non ci vuole insieme il nostro disappunto, e stare con queste persone facendo finta che il nostro compagno e la nostra compagna non esista.

Salve Silvia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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