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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Ho un problema con mio figlio

Buongiorno a tutti, Sono una ragazza ho 26 anni e ho un bimbo di 6 anni e mezzo. Vi spiego in breve la mia storia. Io e il mio ex compagno ci siamo lasciati che mio figlio avevo 1 anno e mezzo, abbiamo sempre vissuto a casa dei miei genitori. Mio figlio non ha mai avuto il tipico rapporto padre-figlio poiché il papà è sempre stato poco poco presente. Io ho molti problemi di salute, ma nonostante tutto cerco sempre di non far mancare niente al mio bambino e farlo vivere il più serenamente possibile. Ha sempre frequentato la scuola privata e da poco ha iniziato le elementari comunali. L’inizio in questa scuola è stato un po’ traumatico, infatti dal nulla ha iniziato ad avere un rifiuto nei confronti della scuola e della maestra. Inventando anche delle bugie, tipo non ho fatto amicizia con nessuno, è ancora presto, mi serve tempo etc; dopo 20 giorni scopro che non era niente vero e che anzi lui aveva stretto amicizia con tutta la classe. Al che io gli parlo e gli chiedo il perché e lui non mi risponde, dicendomi solo non lo so perché l’ho detto. Io lascio correre, faccio passare un po’ di tempo e gli chiedo degli amichetti e amichette, di raccontarmi un po’ come sono che carattere hanno, e se ci fosse qualche bimba che gli piace. A questa domanda lui cambia subito espressione e io gli chiedo cosa fosse successo, e gli faccio la fatidica domanda ti piacciono i maschietti o le femminucce? E lui mi dice i maschietti. Io gli chiedo in che senso ti piacciono e lui mi risponde mi sono sbagliato mi piacciono le femmine soprattutto una bimba, mi dice il nome, e io gli chiedo cosa gli piacesse di questa bimba e lui mi risponde è bellissima mi piace tanto, perché ha dei bellissimi occhiali e mi piace. Allora io nei giorni a seguire gli spiego che se ci piace una persona bisogna dirlo, perché nella vita si deve essere coraggiosi etc Lui mi dice io ho vergogna, non riesco a dirlo perché lei non mi guarda. Ho vergogna delle femmine perché le femmine sono bellissime. Ieri torna a casa mentre si sta mettendo il pigiama, io gli chiedo sempre di questa bambina e lui è molto vago. Allora io gli dico, che penso che è una bugia che gli piaccia questa bimba e lui infatti mi dice è vero a me non piace, mi piace un’altra bimba, di cui non aveva mai mai parlato , mi dice voglio scrivergli una lettera e dargliela. Stamattina mentre andavamo a scuola, gli parlo in macchina e gli dico che le bugie non si dicono e sempre il perché lui avesse detto questa cosa e lui mi dice, l’ho detta perché tu sei contenta se io mi trovo una fidanzata. Io gli ho detto che per me non faceva nessuna differenza per me se lui avesse o meno una fidanzatina, e gli ho chiesto ti piace qualcun altro? E lui mi ha detto in che senso altro, tu dici di maschi ? E io gli ho detto ti piacciono i maschi o le femmine. Lui mi ha risposto di nuovo i maschi e subito dopo mi ha detto che si era sbagliato. E io ho detto solo va bene. Premetto che è un bambino molto attivo, gli piace giocare a calcio, box. Ha sempre fatto giochi “da maschio “. Ma ho notato anche che quando vede le amichette non se le fila, nel senso le saluta ma giusto per anche un po’ vergognandosi, ma quando vede gli amichetti li salutata 183828 volte li chiama etc. Non ha mai visto diciamo me e il padre come una coppia, e solitamente esce con me e mia mamma. Anche se mi chiede spesso mamma ma quando te lo trovi un fidanzato. Non so più cosa pensare, anche perché lui è molto intelligente e pensa moltissimo. Non so come comportarmi. Aiutatemi.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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