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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Sono la sua prima ragazza, ho paura che mi lasci per questo

Salve psicologi, scrivo perché ho 24 anni e sono uscita da una relazione tossica dopo 7 anni. Ho conosciuto un ragazzo della mia università che mi ha chiesto di uscire ed al primo appuntamento non riusciva a guardarmi negli occhi se lo guardavo io, sono stata io a parlare di più perché anche se gli facevo domande lui rispondeva con frasi brevi. Nonostante ciò appena usciti dal locale mi ha voluta portare sul belvedere e mi ha baciata e camminando abbiamo continuato a baciarci molte volte. La secondo volta che ci siamo visti gli ho espresso i miei dubbi perché temevo che non avesse interesse a parlare con me e che cercasse solo una cosa fisica. Lui mi ha raccontato che ha iniziato molto tardi ad uscire con le ragazze e che ha perso la verginità solo l'anno prima (in realtà erano 9mesi prima) perché è sempre stato un ragazzo timido che non riesce a buttarsi nelle situazioni ed anche al liceo c'era una ragazza che gli è piaciuta per un paio d'anni e non si è mai dichiarato anche se lei aveva capito le sue intenzioni faceva di tutto per farlo ingelosire e così, solo preso da tantissima gelosia, le ha detto mi piaci ma lei non ha ricambiato dicendo che era tardi. Continuando ad uscire, è un mese ed una settimana che ci vediamo, mi ha dimostrato che con lui si può discutere e non devo aver paura su come mi esprimo (per questo ho accennato di aver avuto la rel. Tossica). È un ragazzo che non usa mai il Cell, anche a casa si dà degli obiettivi o cose da fare, è molto studioso ed infatti anche se è più piccolo di me è molto più avanti nella carriera universitaria e ha ottimi risultati. Mi piace che si vive la vita e i suoi hobby preoccupandosi comunque di ciò che faccio io perché mi ha fatto capire quanto tempo perdessi al cell senza fare nulla in particolare durante la giornata( non mi ha detto niente, a questa conclusione ci sono arrivata da sola). La nostra prima volta è successa a casa sua, ed è stato sia dolce che disinibito e poi mi ha cucinato la cena e abbiamo visto un film sotto le coperte. Io credo che lui stia bene con me perché comunque per vedermi deve fare complessivamente un'ora di macchina(tra andata e ritorno) e in più ci spostiamo per la città per fare cose. Ogni volta che ci vediamo lo facciamo e lui mi cerca anche dopo averlo fatto, non credo sia solo sesso perché vuole presentarmi i suoi amici e ha parlato di me . La mia paura è che mi lasci perché sono la sua prima ragazza, lui ha voluto chiedermelo perché non sa come si fa e vuole che la cosa sia ufficiale ( a me ha fatto ridere ma lo ritengo un gesto tenero). Ha 23 anni ed essendo la sua prima ragazza è facile che poco prima dell'estate o dopo possa lasciarmi inoltre ha avuto comunque poche esperienze quindi probabilmente avrà voglia di farne altre. Lui è un ragazzo veramente bello , guardato e non gli manca nulla per piacere perché è anche in gamba, laureato. Io sono bruttina, non ho mai spiccato per la mia bellezza anzi...tutti i ragazzi che ho avuto si sono avvicinati per il mio carattere il problema è che rendo in coppia ma non in gruppo. Quando ci sono tante persone non riesco a comportarmi in maniera normale, sono goffa e non so di cosa parlare. Sono parecchio insicura e non ho passioni perché le ho dovute abbandonare tutte ai miei 19 anni mentre lui si prende sempre del tempo per coltivare i suoi interessi.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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