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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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  • Roma (Aurelio quartiere)
  • consulenza online

Cura contro il rancore. Esiste?

Salve. Sono Stefania, ho 40 anni e non riesco a mettere da parte il rancore ormai sedimentato che provo verso mio padre da quando ero piccola. I suoi comportamenti sono un continuo alimentare questa situazione. Da quasi vent'anni cerco di mettermi da parte per trovare una via giusta di comunicazione ma mi scontro sempre contro un muro di gomma. Io non penso che lo faccia apposta per offendere, ma per lui tutto ruota attorno a lui, gli altri non esistono, non hanno sensibilità e non si ferma a pensare se il suo comportamento può ferire o no. Lo invito a pranzo? Bene. Arriva, si siede, mangia dopo mille smorfie e va perché lo aspettano gli amici alle due e deve fare 20 km, mica che trovi traffico e fa tardi...Naturalmente dopo aver scrupolosamente controllato che piatti, posate e bicchieri siano splendenti (scusa ma quando li hai lavati? perché mi sembra di vedere un alone) si riserva di dirti che bè la carne non è la migliore perché quella che compra lui si che è buona. Oppure certo la pasta non era male ma ho dovuto prendere il malox alla sera perché il ragù ( che ha richiesto espressamente lui, fatto dalla mamma nonostante siano separati da anni e quindi l'ha mangiato per anni quando erano sposati) non lo digerisce perché l'hai fatto con i pelati e non con il passato, sai che a me piace con il passato, perché non l'hai fatto con il passato? Papà piantala, che la mamma è stata veramente fin troppo gentile a cucinartelo. E però lo sapeva la mamma che a me piace con il passato. No il caffè no grazie, vado a berlo al bar perché la tua moka non lo fa buono. Ma a uno così cosa vuoi dirgli??? Poi....se fai il coniglio il vino lo porto io perché il tuo è acido. Anzi no il coniglio non farlo perché nonostante sia allevato a mano dal contadino secondo me sbaglia mangime perché la carne è troppo soda e sinceramente è una porcheria. (Giuro che l'ha detto davvero!!). Poi....sai che mi hai rammendato il buco nel maglione? Eh ma non è durato, forse il filo che hai usato non andava bene. ( Perché invece il maglione che oramai è praticamente trasparente regge benissimo i rammendi.) e queste sono solo le cose più insignificanti perché a raccontare le offese vere, quelle che ti si attaccano dentro come una zecca e ti succhiano la felicità, l'autostima e l'identità sono troppo dolorose da raccontare e da leggere. Quindi io vorrei chiedere: davanti a una persona così, che neanche a spiegargli che non può comportarsi così non tiene botta, cosa si può fare? Come si fa ed evitare di provare rancore? Ora ho saputo che è malato, mi ha detto di avere dei seri problemi di salute, di quelli che non si scherza ma risolvibile. E si cura? No. Va avanti a mangiare e bere come se non ci fosse un domani, e di questo è liberissimo di scegliere. Ma non capisce né gli interessa che per me è ancora peggio perché dimostra ancora una volta quanto poco conta per lui l'affetto dei figli, (perché pur con tutti i difetti uno dice...be è pur sempre mio padre e di certo non diventa giovane quindi piuttosto che niente porto pazienza finché posso ancora parlarci) che in verità lui non ha mai coltivato ma solo preteso, senza mai dare ma convinto di dover ricevere per diritto indiscutibile. Quindi come si risolve un rancore così? Come si fa, con un padre tuttologo che è convinto di avere in tasca la verità su qualunque aspetto della vita e tutti dovremmo essergli grati per concederci le perle della sua sapienza? Come si fa con un padre che è il patrono di tutti i famosi elefanti in cristalleria? Io ogni tanto cerco di buttarla sul ridere, anche se è un ridere molto amaro. Però vorrei sganciarmi da questo rancore perché è un ulteriore dolore e anche inutile perché tanto non cambierà mai, solo che non so proprio come fare e mi crea un malessere che non voglio più dover sopportare. Grazie

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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