Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Dott. Francesco Damiano Logiudice

Psicologo, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Come elaborare e superare la morte di papà

Salve. Ho 26 anni. Da due settimane circa e’ morto mio padre per infarto. Gli ultimi 8 mesi per lui sono stati difficili e anche per me e mia mamma. Lui ha perso il lavoro e ci siamo trovati in una condizione economica difficile che ha portato ad avere diversi debiti con il proprietario di casa, in quanto alle spese contribuivo io ma non era abbastanza. Mio padre si è sentito solo, abbandonato dai fratelli e dagli altri figli, e’ entrato in una sorta di depressione. Un giorno per puro caso tramite una visita scopriamo che lui ebbe un infarto silente , forse anni fa. Dopo varie diatribe, lui si convince a farsi operare, per due volte , si sottopone ad interventi per mettere gli stent al cuore. Dopo 3 mesi lui trova lavoro come custode notturno, era felice. Non era pesante come lavoro, doveva solo sorvegliare anche se a mia detta preferivo altro perché dormire è importante . Ma lui diceva che dormiva, era sereno, finalmente si era tolto i debiti , stava iniziando una nuova vita, voleva anche comprarsi un’auto e stava mettendo soldi da parte. Una domenica mattina, dopo aver sentito mamma per telefono , lui dopo un’oretta non risponde più alle nostre chiamate. Disse che voleva riposare un po’. Dopo un po’ decidiamo di chiamare il datore di lavoro che va lì e ci chiama. ‘Signora venga qui che vostro marito non risponde più’ . Lo portano in ospedale e viene dichiarato morto. Lo avevo visto là sera prima, ero andata a portargli dell’acqua e stava bene. ‘Ci vediamo’ mi disse, ci vediamo domani. E l’ho rivisto si ma sopra un letto di ferro in una sala mortuaria. Da quel giorno alterno momenti in cui cado in pianti disperati e altri invece la mia mente sembra dissociarsi dalla realtà. Nella mia testa papà è ancora lì a lavoro, eppure l’ho visto in una bara ma la mia testa si rifiuta di pensare che è morto. Non ce la faccio più. Siamo rimaste io e mamma da sole, senza L aiuto di nessuno, e mi sento anche responsabile di dover tirare io avanti anche per lei, sotto ogni aspetto, anche economico. Non so più che fare. A volte desidero svegliarmi da questo brutto sogno

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL