Attacchi di panico e di claustrofobia

Mi presento sono una donna di quasi 38 anni e da maggio dell'anno scorso sto vivendo un periodo di forte stress, nel giro di pochi mesi ho provato due cicli di fecondazione assistita, entrambe andate male, e in seguito io e mio marito abbiamo intrapreso il percorso dell'adozione. Inoltre non ho una buona situazione lavorativa e tutto ciò si ripercuote sul mio stato d'animo sempre agitato e ansioso ma la situazione peggiore è che sto soffrendo di attacchi di panico e di claustrofobia soprattutto in aereo. Ho sempre viaggiato tanto e non ho mai avuto problemi ma adesso anche solo pensare di salirci mi provoca palpitazioni, tremori e forte sudorazione...tutto ciò è molto limitante e vorrei poter tornare a vivere serenamente. Grazie

Salve Manuela,

non è infrequente che situazioni di ansia/panico come la sua si presentino in persone in precedenza "indipendenti" e che si spostavano senza problemi.

Da quanto scrive in questa fase sembra sottoposta ad un notevole impegno fisico, emotivo e mentale, e già solo questo a volte suscita apprensione e crea stress. Probabilmente tutto ciò va ad incidere su un "terreno" già in qualche modo sensibile per dinamiche precedenti, più antiche. Spesso il panico e l'ansia anticipatoria vengono molto alimentati dalla ricerca spasmodica e, diciamo, perfezionistica di sicurezza rispetto al futuro e ai possibili rischi che esso potrebbe comportare.

Il suo organismo le sta lanciando dei segnali che sarebbe utile accogliere e comprendere. Quando si è troppo in una certa dinamica di paura, però, spesso è molto più agevole farlo con un aiuto, perché da soli può non essere facile; inoltre, quando la paura non c'è o è minima, si va spesso a cercarla per controllare se essa è lì... e così la si ri-evoca e si teme, (fifa intensa!), di perdere il controllo...  Forse una quota di instabilità potrebbe averla generato, se questo è il caso, anche l'uso di eventuali ormoni; è noto che essi possono avere riverberi anche sul sistema nervoso, e quindi, sulla psiche. Infine, forse una sua importanza potrebbe averla anche l'attaccamento a questo obiettivo di un figlio.

Una volta data la giusta importanza ai segnali di disagio, comunque, essi avranno svolto il loro compito... e ritrovare un equilibrio migliore sarà molto più semplice e consequenziale, anche perché l'autocomprensione è fondamentale per gestire le proprie energie e decisioni.

Cordiali saluti.