Mio figlio si rifiuta di entrare a scuola

Buongiorno
Vi scrivo per sottoporvi una grande difficoltà che io e mio marito stiamo affrontando da quando nostro figlio di 6 anni ha iniziato la 1° elementare. Dopo la prima settimana di "scoperta" in cui andava volentieri, il bambino ha messo in atto un netto rifiuto nel momento in cui deve entrare a scuola. Deve essere tutte le mattine trascinato con la forza in classe dalle maestre perchè si aggrappa al papà, o a me o a chi prova ad accompagnarlo e non c'è niente, in quel momento di corto circuito, che lo faccia desistere. Oggi il papà lo ha persino lasciato ai piedi delle scale ma lui è scoppiato a piangere ed è dovuto tornare indietro. E' determinato incredibilmente nel non voler entrare e non entra. Lo fa solo perché trascinato.
Abbiamo provato a capire in tutti i modi cosa lo blocchi, se c'è qualcuno che lo infastidisce, ma si limita a dire che non ci vuole andare perchè si stufa, o perchè voleva andare nella scuola del suo amico... Le maestre ci dicono che, generalmente, dopo qualche minuto si calma e lavora bene, è bravo e loro lo gratificano molto, socializza con tutti. Effettivamente quando al pomeriggio lo ritiro, è contento e nel corso del pomeriggio capita che mi racconti episodi anche buffi della giornata. Di notte dorme, mangia, è sereno per il resto della giornata. Ho provato a parlargli e a convincerlo dicendogli che capiamo che a volte il nuovo spaventa, ma che lui ha tutte le capacità per affrontare anche questa nuova esperienza e che noi siamo convinti che lui possa farcela.
Purtroppo però ad oggi ancora nessun risultato.
Evidenzio che ha sempre avuto problemi nel distacco al mattino, da quando andava al nido fino alla materna, dove non piangeva più, ma voleva entrare con la mano del papà o mia, dopodichè prendeva il via.
Non credo che soffra la nostra mancanza perché capita che a volte (pomeriggio o sera) venga affidato insieme al suo fratellino ai nonni, o alle baby sitter. Non ha mai fatto una piega, anzi si dimostra sempre contento.

Guardandolo così mi sembra incapace di gestire questa sua frustrazione, lui riconosce il problema e il disagio che crea a sé stesso ma anche al papà che fa tardi al lavoro ogni mattina, alle maestre che devono lasciare la classe per andare in atrio a prenderlo, ai suoi compagni che perdono minuti di lezione,ne è perfettamente consapevole ma non riesce proprio a superare questo scoglio. E' come se si alzasse davanti a lui un muro insormontabile non appena mette piede nel cortile della scuola.
Ho provato a dirgli che la TV non la guarda più, che non mi deve chiedere più niente fin quando non capisce e non decide che al mattino si va a scuola e si deve entrare senza tante storie.
Però non sono convinta di niente, in questo momento sia io che mio marito abbiamo molta confusione.
Grazie se vorrete darmi qualche dritta.

Gentilissimi genitori,

ho visto molti bambini comportarsi come il vostro nei primi giorni della prima elementare.

Il bambino manifesta difficoltà a lasciarvi al momento dell’ingresso a scuola, perché vive con paura la separazione da voi. Apparentemente, infatti, sembra che il bambino abbia accettato di essere lasciato qualche volta a nonni e babysitter, ma forse non è proprio così. Il fatto che non esprima contrarietà a questa vostra scelta non significa che ciò non gli crei qualche disagio.

Disagio che riemerge nella nuova situazione, ora che si trova a vivere una nuova separazione, molto carica di aspettative e paure da parte della famiglia e quindi anche da parte sua.

E allora, al di là dello stupore e preoccupazione dei genitori, è importante ‘saturare’ con una presenza più intensa questa richiesta di sicurezza che il bambino sta comunicandovi. Nonostante la buona volontà di un genitore, infatti, succede che per un bambino, alcune fasi evolutive, come le ‘normali’ separazioni non si siano state del tutto concluse e ogni nuova separazione fa riemergere anche quelle passate.

Più che di parole vostro figlio, in questo momento, ha bisogno di gesti che vadano a saturare questa sua richiesta di avere un’attenzione esclusiva e intensa da parte vostra.

Può essere utile mandargli un chiaro messaggio che il suo bisogno è stato correttamente compreso.

Ad esempio il bambino potrebbe, un giorno previa comunicazione, frequentare solo il mattino nel caso l’orario fosse 8-16, oppure non mandarlo a scuola un sabato, qualora il sabato fosse un giorno di frequenza.

Un altro aiuto può essere quello di fornire al bambino la foto del genitore di cui richiede la maggior presenza; quando salirà le scale, o avrà nostalgia del genitore la foto lo consolerà.

Se questa richiesta di aiuto di vostro figlio viene compresa nel suo valore e si daranno risposte adeguate il disagio si esaurirà in tempi relativamente brevi.

Un augurio a tutti

domande e risposte

Dott.ssaGiordana Milani

Psicologo clinico - Biella

  • Disagio o difficoltà relazionali sociali, di coppia o familiari
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