Dott.ssa Giorgia Liberatoscioli

Dott.ssa Giorgia Liberatoscioli

Psicologo, Psicoterapeuta

La mia vita è stata rovinata per sempre dalle umiliazioni degli altri

Ciao a tutti....non mi va di dire il mio nome, sono un ragazzo di 17 anni, che sta vivendo un periodo di grande dolore. A dire il vero penso di aver sofferto tanto per la vita : gli altri mi hanno sempre umiliato e fatto del male. E' per questo che li evito e tendo ad avere pochi amici. Da bambino ero talmente basso da essere scambiato per uno più piccolo della mia età, e ricordo che all'inizio la cosa mi faceva piacere , perché in questo modo potevo suscitare tenerezza negli altri (soprattutto negli adulti..). Col tempo ho iniziato, però, a odiare il mio corpo : a vederlo deforme, ossa troppo piccole e ripugnanti..La verità è che sono stanco di essere ''visto'' come un bambino, anche perché il mio essere bambino non genera più tenerezza negli altri. Anzi , gli altri si approfittano di questa cosa : i miei coetanei, sapendomi più debole fisicamente, mi feriscono. A capodanno sono stato vittima di scherzi goliardici di pessimo gusto. Mi hanno fatto dei tagli e chiusi in un armadio. Mi è stato detto, anche da parte di mia sorella, di essere uno sfigato, un handicappato, un gay. E non riesco proprio a dimenticare i suoi insulti.In generale provo un senso di inadeguatezza, è come se mi ritenessi una persona incapace sia fisicamente sia mentalmente di stare con gli altri, esteticamente ripugnante, socialmente un inetto. Mi odio... e quando vedo gli altri , e la loro bellezza, e i loro muscoli mi sento depresso e tristissimo. Mia madre vorrebbe che io avessi delle spalle larghe, e quando fa dei confronti con i miei coetanei, io mi sento come se non valessi niente : gli altri, per il semplice fatto di essere belli, ricevono più attenzione e hanno più amicizie, hanno delle relazioni belle e profonde. Io non ho relazioni con nessuno, perché non vengo accettato : gli altri provano o indifferenza verso me oppure vorrebbero distruggermi...ed umiliarmi. Come se non bastasse a 16 anni ho iniziato a sentirmi omosessuale, e da allora le mie paure nei rapporti con gli altri sono aumentate : ho paura di mostrare la mia affettività , per questo congelo completamente le mie emozioni, e mi sento continuamente giudicato dall'altri per questa mia diversità. Un altro fattore che mi porta ad evitare gli altri. Ci sarebbero tante cose da dire. Dico solo che ho cercato di avere delle relazioni omosessuali, ma solo sessuali, niente amore, niente emozioni... e questo non ha fatto altro che lasciarmi un vuoto ancora più grande dentro. Vado da uno psichiatra da tempo, e non so .... non so... la mia vita è stata rovinata per sempre dalle umiliazioni degli altri, non so a quanto possa servire. ormai la mia personalità è questa, nessuno mi può cambiare.

Ciao …,

dalla tua lettera mi arrivano tante emozioni: il dolore in primo luogo, ma anche la rabbia (purtroppo diretta nei tuoi confronti al posto che verso le persone che ti hanno ferito) e la paura.

La prima cosa che mi colpisce è il fatto che tu non voglia rivelare il tuo nome.

Il vissuto che porti parla di una grande solitudine emotiva; sembra che nel tuo ambiente non ci sia nessuno in grado di comprenderti realmente, di accettarti o anche solo di vederti per ciò che sei.

Sembra che tu ti senta senza speranza, tanto da dire che la tua vita è stata rovinata per sempre.

E tuttavia sei qui a cercare una qualche forma d'aiuto o di confronto, sei qui che parli dei tuoi sentimenti e di ciò che ti ha ferito e continua a farlo.

Comprendo ciò che provi. Comprendo la tua disperazione.

Tuttavia hai 17 anni, che di sicuro non è un'età facile, ma vuol dire che hai ancora molte opportunità davanti.

Hai una buona consapevolezza delle tue emozioni ed anche una buona capacità di esprimerle.

 

Hai avuto il coraggio di riconoscere e anche di vivere la tua omosessualità (o il tuo lato omosessuale), sebbene proteggendoti dai sentimenti.

Non sono cose da poco.

È vero, gli altri ti hanno umiliato e fatto del male.

Ma isolandoti sei tu che continui a fare del male a te stesso, perché ti privi della possibilità di fare esperienze nuove e più positive.

Parli dell'odio per il tuo corpo in quanto poco virile.

Magari non sarai muscoloso e con le spalle larghe, ma sono sicura che non sei privo di punti di forza e di bellezza.

Credo (ma lo sai anche tu) che la mancanza d'amore con la quale purtroppo ti sei abituato a guardarti, facendo tuoi gli sguardi di disprezzo o di sconferma che hai visto negli altri, sia la lente che oggi distorce la tua realtà.

Lo so, è dura e richiede coraggio, ma questo modo di fare e di considerarti può cambiare.

Prima di tutto cambiando il modo in cui pensi a te stesso e poi diventando pian piano capace di selezionare le esperienze che sono nutrienti per te e non “intossicanti”.

Certo sarebbe più semplice affrontare questo percorso affianco e con la guida di qualcuno che possa sostenerti e lottare assieme a te, qualcuno che creda in te, nelle tue capacità, nelle tue risorse.

Dici di essere in cura da uno psichiatra. Questo rapporto ti è di giovamento?

Se non lo è, prova a cercare la figura (professionale e non) più adatta a seguirti.

Rispetto ai tuoi familiari prova a pensare anche che a volte è difficile essere incoraggianti proprio con le persone più vicine, perché in loro rivediamo i nostri stessi difetti e le nostre debolezze, ma questo non vuol dire che non ci sia affetto.

 

Tuttavia è importante che tu impari a difenderti da quelle che ti arrivano come delle inutili aggressioni, imparando (e si fa solo con la pratica) a comunicare efficacemente le emozioni che ti tieni dentro e rivolgi solo su te stesso (spesso in modo distruttivo).

Si può difendere il proprio essere, i propri punti di vista ed i propri sentimenti con fermezza, anche senza aggredire.

Coraggio, il percorso è lungo e non privo di ostacoli, ma dentro di te c'è un guerriero più forte di quelli con i muscoli e l'armatura, insieme ad un ragazzo sensibile che merita di essere amato ed apprezzato per ciò che è.

In bocca al lupo, di cuore.