Data di iscrizione: 05-02-2015
Laurea: Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità - Specializzazione in psicoterapia gestalt analitica, individuale e di gruppo
La tua vita è unica e irripetibile.
Impara ad essere ciò che sei,
solo così potrai diventare ciò che vuoi.
Sono Giorgia Liberatoscioli, dopo la maturità classica, mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso l'Università La Sapienza di Roma.
In seguito mi sono specializzata in Psicoterapia Gestalt Analitica individuale e di gruppo presso il Cantro Studi Psicosomatica di Roma.
Dal 2011, oltre a svolgere l'attività di libera professionista, mi occupo di crescita personale, sviluppo del benessere e dell'autoconsapevolezza attraverso la conduzione di gruppi e laboratori teorico esperienziali che utilizzato i film e le fiabe, anche in collaborazione con il gruppo di colleghi di "Giochiandola".
La mia esperienza lavorativa ha compreso anche attività terapeutiche, di orientamento e formazione presso la Casa Circondariale di Pescara e per conto della Caritas Pescara.
Sono socia fondatrice e membro di un'associazione culturale che, attraverso un approccio olistico, si occupa della promozione e del mantenimento del benessere dell'individuo attraverso di vari strumenti e competenze professionali.
Ritengo che il trattamento psicologico consista nella realizzazione di sé attraverso il perseguimento del proprio processo di crescita personale, oltre che nella cura di traumi e patologie.
Credo in una terapia che unisca l'azione al pensiero e che, nel trattare la mente, non si dimentichi del corpo.
Spesso viviamo tra ricordi e sogni ad occhi aperti, e perdiamo così molta della nostra energia, della capacità di comprendere i nostri bisogni più veri e di seguire la strada per realizzarli.
Un percorso di terapia gestalt-analitico rappresenta un modo di sperimentare sempre più la potenza del vivere nel presente, il solo stato reale, palpabile e vivo.
Anche se lo strumento principalmente usato in terapia è la parola, la Gestalt utilizza anche altre vie per portare il paziente alla consapevolezza di sé.
Una via è il lavoro sul corpo: esercizi di respirazione e di ascolto delle proprie sensazioni, movimenti particolari per dare voce alle proprie emozioni ecc.
Un'altra è la drammatizzazione: al paziente viene chiesto di ricreare nella stanza di terapia una scena che ha vissuto o che ha sognato o che esiste nella sua fantasia. Ciò che gli viene chiesto è di immedesimarsi nella propria esperienza in modo da cogliere il senso di ciò che gli sta accadendo e sperimentare, all'interno di una relazione calda ed empatica, modalità alternative di comportamento e di espressione delle proprie emozioni, in modo da essere pronto ad affrontare le successive esperienze di crescita.
In ogni caso la persona viene invitata a scegliere liberamente se utilizzare o meno le tecniche proposte.
La terapia junghiana (il secondo orientamento fondamentale nel mio approccio al paziente) si basa su una teoria psicologica (la psicologia analitica) ed è un metodo di indagine del profondo.
Secondo gli analisti junghiani esiste nell'essere umano un'energia psichica, uno slancio vitale, che spinge l'inidividuo verso la propria realizzazione e crescita personale, ossia verso la sua "Individuazione".
Usando le parole dello stesso Jung: "Individuarsi significa diventare un essere singolo e, intendendo noi per individualità la nostra più intima, ultima, incomparabile e singolare peculiarità, diventare se stessi, attuare il proprio Sé."
Quest'approccio considera il sintomo come una richiesta inconscia della persona di dare un significato al proprio disagio.
La psicoterapia junghiana è indicata soprattutto nelle crisi di mezza età o per quei pazienti che, per vari motivi, sono alla ricerca del senso della propria vita.
Indipendentemente dalla gravità del disturbo e dalla sua diagnosi psicopatologica, questa terapia mira ad ottenere un riadattamento alla realtà che includa i bisogni e le motivazioni più profonde del soggetto.
Anche se i miei principali modelli teorici di riferimento sono la psicoterapia della Gestalt di F. Perls e la Psicologia Analitica junghiana, la mia formazione comprende anche l'approccio Bioenergetico, quello della Terapia della Famiglia, quello Psicosomatico e della PNL.
Credo infatti nell'efficacia di un approccio integrato, che sia quanto più flessibile ed adattabile alle esigenze del paziente.
Ritengo anche che il rapporto che si crea tra paziente e terapeuta sia fondamentale per il buon esito del percorso di terapia.
Molto importante è dunque scegliere la persona giusta, quella di cui potersi fidare e con cui potersi aprire, non solo considerando le qualifiche e le competenze specifiche, ma anche tenendo conto della relazione umana che si viene a creare tra i due.
A mio giudizio, il bravo terapeuta è colui che:
- rispetta le credenze, i valori e il punto di vista del suo paziente e non gli impone il proprio modo di pensare e di vedere le cose;
- è in grado di ascoltare e comprendere profondamente la sofferenza del suo paziente;
- è chiaro e coerente rispetto alle regole della terapia (tempi, orari, costi, modalità ecc);
- è in grado di ammettere i propri errori e di correggerli.
In ogni caso il criterio principale di scelta rimane quello di fidarsi del proprio istinto.
"Io sono la mia vita e tu la tua.
Io non sono in questo mondo per rispondere alle tue aspettative e tu non sei in questo mondo per rispondere alle mie.
Tu sei tu ed io sono io.
Se ci incontriamo, allora è splendido.
Altrimenti, non possiamo farci niente."
(Preghiera della Gestalt)
"Il mio motto è: per l'amor del cielo non siate perfetti, ma sforzatevi con ogni mezzo di essere completi." (C. G. Jung)
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