Dott.ssa Giovanna Cappello

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Dott.ssa Giovanna Cappello

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Confusione e perdita di sè

Salve a tutti, sono uno studente di 21 anni che da gennaio 2017 non ci capisce più nulla...
Ripartiamo con ordine: sono stato cresciuto da una madre sola, poiché mio padre se ne è andato quando io ero ancora dovevo nascere, ma sono sempre stato circondato dall’affetto della mia famiglia e ho sempre avuto innumerevoli amici e passioni, e anche nell’adolescenza non ho mai avuto una vera e propria crisi di identità...
Finito il liceo, decisi di scegliere Roma quale città dove avrei fatto l’università, per imparare a cavarmela da solo e vivere più esperienze possibili, il mio sogno è sempre stato quello di avere una vita piena e stare a contatto con più persone possibili.
Dopo il primo anno di ambientamento, presi casa con il mio migliore amico in camera doppia e ci trovammo in casa con altre 2 ragazze e un ragazzo nella singola...io, per come ero fatto prima, mi affezionai subito alle 2 ragazze e all’atro ragazzo, uscivamo insieme, ero il collante della casa, la persona più “solare”, avevo una parola per tutto, avevo la macchina per fare il portapizze la sera e mi emozionavo sempre per la vita che mi ero costruito, per quanto amassi gli altri e per quanto fossi intelligente e simpatico, pieno di obiettivi e di passioni.
Avevo il gruppo del mare che era composto da 30 persone e per me venivano sopra ogni cosa, una famiglia spettacolare e appunto questi coinquilini che per me erano una seconda casa, non passava giorno senza ridere di gusto, e la sera andavo a dormire 10 min dopo gli altri per vivere 10 min della mia vita in più... vivevo nel posto che amavo, studiavo quello che amavo, mi affezionavo a ogni posto che frequentavo e mi sembrava di vivere un sogno...che altro chiedere?
Da un po’ di tempo notai un particolare affetto verso questa coinquilina, che era solare e sempre in giro come me, ma comunque tutto sotto controllo.
Prima di natale, quando tutti erano già partiti ed eravamo rimasti solo io e lei, mi prese un ansia assurda alla bocca dello stomaco, io non conoscevo questa parola, fatto sta che da quel giorno non ho vissuto un giorno felice, a gennaio quando tornai a casa tutto era cambiato, non riuscivo quasi a parlare dall’ansia che avevo, nausea, non riuscivo a dormire e quello che dicevo a lei era “questo non sono io” “non mi riconosco più”.
A marzo, dopo aver litigato anche col mio coinquilino, trovai le due ragazze a letto con lui, e mi crollò il mondo addosso...
Me ne andai di casa, a maggio mi ritrovai con una diagnosi di depressione, passai l’estate dei 20 anni un incubo, diventai l’ultima ruota del carro, nessuna emozione a scendere giù in Calabria al mare con tutti gli amici, poi tornai a Roma e a ottobre ho preso casa con il mio coinquilino dell’anno scorso (l’altro), un ragazzo che conosco da sempre del mio gruppo del mare, ma di loro non me ne frega niente, non so mai che dire, mi da fastidio tutto, sono confuso e come se fossi invecchiato 20 anni.
Sto perdendo i capelli per lo stress, in questi 10 mesi non ricordo una cosa che ho fatto, come se non mi appartenesse, parlo male e non mi vengono le parole, non ho più ambizioni ed emozioni, e pensare che fino a dicembre amavo il calcio, la musica, il gioco d’azzardo, stavo prendendo informazioni per investire sul bergamotto, il frutto che nasce nella mia amata terra.
Nulla, sono completamente in altra persona, non ho più visto una partita, ascoltare la musica mi è impossibile perché mi ricorda quando la ascoltavo e stavo bene,
In finale di Champions ho tifato contro la juve perché tanto non avrei potuto festeggiare una coppa che aspetto da tutta la vita sarebbe stata una beffa, al concerto di Vasco il 1 luglio non ho provato nessuna emozione perché dice cose che prima mi rispecchiavano perfettamente mentre ora non mi rispecchiano più:”vivo di emozioni””voglio una vita spericolata” “domani sarà tardi per rimpiangere la realtà, è meglio viverla”...ma dove???????
A settembre si è sposata mia mamma in un panorama suggestivo ma non me ne è fregato nulla, ero sempre attento a come mi percepivo...
Sono fuori dal mondo, un altra persona, seguito dallo psicologo e dallo psichiatra, ma essendo fuori sede li vedo massimo una volta al mese, continuo a lavorare ma senza trovare un senso, come in tutto quello che faccio...
Adesso mi dà fastidio tutto, stare a casa con persone con cui non voglio stare è un incubo, mi da fastidio tutto quello che fanno e dicono, nessuno mi conosce più per come sono realmente, ma il fatto è che sono cambiato io da solo, quindi non vedo come uscire da questa situazione.
Se penso a quanto aspettavo questo 2017,e invece incredibilmente non ho passato un giorno normale.
Non guardò più le persone negli occhi, sono crollate tutte le cose che dicevo, ero sempre quello più solare e aperto a tutto, mi affezionavo anche ai luoghi o a persone che conoscevo da pochissimo, ad esempio le sorelle delle mie coinquiline, tutti dicevano che avevo “una vita perfetta” ed “ero il figlio che tutti vorrebbero”.
Beh, giudicate voi come sono diventato, è mai possibile? Sono pazzo? Depresso sicuro, ma mi sembra che ci sia qualcosa in più, come se avessi perso il contatto con la realtà.

Salve Francesco è in un periodo difficile della sua vita in cui tutto sembra, in lei, essere in discussione. Passioni, legami, interessi, prospettive future. Mi chiedo come mai, dato che lo ha ritenuto opportuno, ha individuato uno psichiatra ed uno psicoterapeuta cosi lontani dal luogo dove vive e studia. Sarebbe opportuno, ai fini di un miglioramento del suo umore e un percorso che favorisca una maggiore conoscenza e comprensione di sè, cercare dei professionisti nella cittá dove vive poichè la costanza e la continuitá sono importanti ai fini di un buon percorso di psicoterapia e/ farmacologico. Nella sua vita ci sono stati cambiamenti importanti, trasferimento di cittá per motivi di studio di cui peró non parla, matrimonio della sua mamma, un sentimento nuovo che prova verso la coinquilina che non è riuscito a gestire, delusioni  a lei estranei fino a marzo scorso. E accenna all inizio della sua lettera all assenza di suo padre dalla nascita. Lo psicoterapeuta puó aiutarla a comprendere meglio se stesso e ció che sta accadendo nella sua vita e perchè proprio in questo momento. Le auguro di trovare un nuovo e stabile equilibrio psico-emotivo.

domande e risposte

Dott.ssaGiovanna Cappello

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