Dott.ssa Giovanna Cappello

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Dott.ssa Giovanna Cappello

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Come devo prendere mio marito?

Buonasera,

sto con mio marito da 12 anni e siamo sposati da tre. Ha lavorato all’estero per due anni e mezzo, io lo aspettavo in italia lavorando e ogni mese circa ci vedevamo e stavamo bene. È sempre stato bravo a coinvolgermi in ogni attività (sport e attività varie) e nonostante il suo carattere introverso siamo sempre andati d’accordo.

Durante l'ultima sua esperienza lavorativa abbiamo deciso di fare un bambino, e lui ha chiesto il rientro in Italia, ma lontano dalla mia famiglia alla quale sono molto legata. Io ho deciso di seguirlo ed ora abitiamo da un anno insieme (col bambino) a sei ore di macchina dalle nostre radici. Io sono diventata madre e pensavo finalmente di potermi vivere la mia famiglia unita in santa pace. Le mie aspettative non sono state esaudite, mio marito lavora 12 ore al giorno e ha mantenuto le stesse abitudini di quando eravamo senza figli e quindi senza vincoli o responsabilità. Dopo il lavoro vuole giocare a calcio (visto anche il fatto che lavorando all'estero non lo poteva fare).


Lui è rimasto sempre con il suo carattere introverso e quindi quando tocco i tasti di discussione (come la lontananza da casa,la solitudine,la sua non presenza ecc) litighiamo anche di piu. Io nel frattempo mi sono anche licenziata dal lavoro che avevo e vorrebbe che mi trovassi un altro lavoro part time qui, perche pensa che mi aiuti ad integrarmi. Ma non considera il fatto che essendo sola il bambino dopo il lavoro dovrei gestirlo io, la casa, la cucina ecc. (senza considerare le malattie del bambino che implicano assentarsi dal lavoro, visto che non abbiamo i nonni e che lui vuole fare carriera sarei sempre io ad assentarmi) ed inoltre ogni tanto io torno nel paese da cui proveniamo per rigenerarmi un po’ e quindi se lavorassi non potrei più farlo.
In tutti questo lui mi dice che dal prossimo anno vorrà giocare tutte le partite. Io non ci sto. Lui È anche di carattere chiuso e non affettuoso, inoltre litigando spesso si inacidisce anche di più, dando la colpa al fatto che mi manca “mamma” ma a me manca la mia famiglia perché lui non è stato finora in grado di dimostrarmi che ci tiene a noi.

Quando gli ho chiesto di scegliere tra le trasferte e noi qui con lui (quindi se mai torniamo nel paese di origine) lui ha detto che sceglierebbe le trasferte. Il suo egoismo è cronico e sta vivendo una vita come se fosse single. Sicuramente le sue esperienze all'estero non l'hanno aiutato, e il fatto di stare qui, da soli e non confrontandoci con altre famiglie, vedere quanto sono piu pallose di me certe madri e vedere come si comportano bene altri padri (che non possono andare neanche a vedere una partita le domenica sera al bar) non lo aiuta sicuramente. Io non so più come fare ne come prenderlo. Per lui ho lasciato tutto e per far crescere il bambino con lui e stare finalmente insieme.

Mi sento dire che siamo venuti su in due famiglie diverse perche la mia è molto unita ed affettuosa mentre lui non è cresciuto cosi (padre assente, lavorava e giocava a calcio), dice di tenerci a noi ed è rimasto basito quando gli ho detto che non so se rimarrò qui. Io gli ho proposto anche di tornare insieme nel nostro paese, che se per lui è così importante il calcio potremmo lavorare entrambi ed io potrei stare con amici e famiglia quando lui non c' è (riprendere la mia vita insomma), ma lui sta bene qui e vuole fare carriera. Si può avere tutto dalla vita?

Io ho fatto molte rinuncie e sacrifici. Non dico che non deve prendersi i suoi spazi, ma con un limite e soprattutto considerato il contesto di solitudine in cui ci troviamo. Sono stata sempre una ragazza permissiva e gli ho dato fiducia e questo a lui manca di me.

Manca il fatto che non posso fare tutte le attività con lui (x via del bambino) e manca il fatto che non posso più dargli la libertà che aveva (perché ho bisogno della sua presenza ora più che mai).
Gli ho proposto anche di andare da uno psicologo insieme, ma si rifiuta perché non ha fiducia della categoria.
Io si, quindi mi potete aiutare?

Salve Giulia da quello che scrive, non vedo la coppia tanto meno la coppia genitoriale.Suo marito pensa alla carriera, a giocare a calcio, lei a tornare al paese di origine in modo da avere, al posto di suo marito, la famiglia di origine.Avete fatto delle scelte, di sposarvi,di trasferirvi e poi di avere un figlio e dovete cercare di farvi veramente carico delle scelte effettuate.Vostro figlio ha bisogno delle cure e del sostegno psico emotivo di entrambi per poter crescere sereno.I nonni sono importanti supporti ma quando ci sono e possono esserlo ma non è detto che  ci debbano essere per forza.Potrebbe essere molto utile per entrambi un percorso psicologico che vi aiuti a capire cosa sta succedendo e dove state andando.Se suo marito non è disponibile allora può richiederlo per lei ed aiutata,dallo psicologo, a capire come procedere. Un grosso in bocca al lupo.

 

domande e risposte

Dott.ssaGiovanna Cappello

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