Come gestire il rapporto se le figlie del mio compagno non mi accettano

Da 2 anni ho una relazione con un uomo separato da 4 anni. Io ho una bambina di 8 anni lui due figlie di 18 e 21 anni. Il rapporto tra lui e la sua ex moglie è inesistente le sue figlie non accettano la mia presenza e soprattutto una è particolarmente ostile. Lui ha tanta paura di perderle perché già dopo la separazione non le ha viste per molti mesi. La nostra storia era bellissima Io ora la vivo male. Non vedo la prospettiva di una convivenza né di rapporti sereni con le sue figlie e questo limita la libertà di poter fare dei progetti per noi due come coppia. Lui non riesce a spingersi oltre ed è evidente il suo essere condizionato da queste due ragazze. Io sono mamma capisco benissimo perché anche mia figlia ha vissuto una separazione ma sapere di non poter progettare in futuro almeno a breve termine mi distrugge la vivo male Mi sento completamente annientata. Per lui è la prima volta che porta una donna alla luce del sole dopo la separazione è la prima volta che vive una relazione stabile in questi quattro anni. Io guardando il la nel tempo non Credo che le cose possano cambiare perché l'ostilità è spinta anche da una mamma molto cattiva. Non so che fare investo tanta energia in questa storia ma poi cado in una profonda depressione e Fatico a ritirarmi su. Mi scuso per l'esposizione un po' confusa in questo momento mi sento molto giù il tutto aggravato dalle difficoltà economiche di questo periodo storico che stiamo vivendo. Sono sicura dei sentimenti di questa persona Nonostante sia cambiato molto rispetto a quando il rapporto è iniziato. Questo mi spinge a chiedere continuamente conferma perché È molto più frenato Ma in cuor mio so che mi ama. Aiutatemi per favore a fare chiarezza e capire se c'è un modo per gestire meglio tutto questo. Grazie

Cara Mavie,

in coppia, soprattutto a una certa età, quando non ci sono più le incertezze dell'adolescenza, bisogna stare bene. Che sia per un giorno alla settimana o per tutti i giorni dell'anno, stare con l'altro deve dare felicità, passione, desiderio di vivere e di scoprire la vita.

L'alternativa è coltivare la passione dentro di sé e muoversi, rispettando le condizioni dell'altro. Se ti piacciono il teatro, i musei e i viaggi, vai a teatro musei e viaggia, chiedendo a lui se vuole/può accompagnarti con lo stesso spirito gioioso e appassionato con cui lo fai tu. Altrimenti devi essere in grado di godere delle bellezze della vita anche se lui attende a casa.

Non è diverso se il progetto è quello di vivere insieme. O si cerca la semplice serenità in due, oppure ognuno lascia libero l'altro di essere ciò che è, senza gettare acqua sul fuoco delle passioni della propria vita.

Con lui stai bene? Fai, in sua compagnia o no, le cose che ti piacciono? Rispondere a queste domande già orienta domande più precise e profonde sulla situazione.

In bocca al lupo.