Dott.ssa Giulia Lo Verde

Dott.ssa Giulia Lo Verde

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

Non riuscire a studiare con costanza

Buonasera, sono una studentessa di medicina e da ormai parecchio tempo studio poco e male. Finisco sempre per ridurmi all'ultimo e per riuscire a presentarmi all'esame faccio maratone folli e estenuanti gli ultimi giorni. Alla fine generalmente supero l'esame con voti nella media ma convinta che è stata solo questione di fortuna e colpevolizzandomi perche so che studiando con costanza potrei avere ottimi risultati e soprattutto vivere il percorso in maniera piu serena, senza ansia e sensi di colpa che segnano le mie giornate. I miei genitori dicono che sono semplicemente pigra, il che probabilmente è anche vero. Ma ora accade spesso che quando con fatica mi siedo alla scrivania tentando di studiare inizio a pensare di non starlo facendo nel modo giusto, che probabilmente non capisco realmente a fondo le cose, che il materiale da cui studio è fatto male, inizio a leggere uno stesso argomento da tante altre fonti, con il risultato che a fine giornata faccio poche pagine di quelle che dovevo fare. Oppure inizio a procrastinare, girovagando per casa e facendo di tutto pur di non affrontare il problema, finendo ogni giornata sfinita e insoddisfatta. Nonostante i miei genitori siano molto disponibili nel parlare (in quanto del settore) io con loro non riesco ad aprirmi e dire tutto questo, e al di fuori della mia stanza fingo che vada tutto bene, di essere felice e contenta fino a che gli ultimi giorni non crollo. Piu volte ho provato a far capire loro che sento il bisogno di un aiuto esterno ma loro non sembrano recepire il messaggio. Di base credo sia un problema di autostima e scarsa fiducia in me stessa accostati ad una tendenza al perfezionismo o forse mi nascondo dietro tutto questo e la verita è semplicemente che sono pigra?

Buongiorno Roberta,

la sua domanda è molto interessante perché nella sua lettera si percepisce una forte stanchezza per la situazione che sta vivendo. Si potrebbe riflettere su che cosa significhi per lei essere una persona pigra e come sia realmente una persona pigra… Come giustamente descrive ci sono tanti fattori che non la aiutano a migliorare la situazione, e questi fattori sono sicuramente mantenuti da motivazioni più profonde che non ci lasciano comportare come vorremmo, comportamenti che ci aiutino a stare meglio e che pensiamo magari che siano così facili. Eppure a volte anche quello che sembra semplice o una “pigrizia” è proprio la cosa che per noi è più difficile da fare in quel momento. Per questo, giustamente, ha chiesto aiuto prima ai suoi genitori che purtroppo hanno fatto fatica a capire il suo disagio. Io le consiglio di riprovare, consapevole che una persona “pigra” non farebbe gli sforzi necessari per migliorare una situazione e nel caso in cui, ancora una volta non dovesse funzionare, può prendere contatto lei stessa con un professionista che possa aiutarla.

Sperando di esserle stata un po’ utile e rimango disponibile se avesse altre domande.

Buona giornata!

Giulia Lo Verde

Psicologa, Psicoterapeuta