Mi ritengo una persona molto fortunata, perché svolgo a mio avviso la professione di aiuto più bella e gratificante, quella ho sempre desiderato svolgere. Il mio lavoro è anche la mia più grande passione. Da bambina, ero attirata, forse ero incuriosita, dai bambini che avevano disabilità fisiche. Ero come attratta dalla loro diversità che vedevo “una rara bellezza”. Mi accorgevo che erano diversi perché certe cose che per me erano facili da fare e le consideravo ovvie, per loro erano una difficoltà enorme o addirittura impossibile. Ricordo che questa diversità mi ha avvicinato a loro. E’ lì che penso di aver cominciato a conoscermi ed a capire anche quanto fosse importante per me il rispetto di ciò che è diverso, apprezzandone altre qualità. Ho cominciato a comprendere al contempo che mal tolleravo l’ingiustizia: non sopportavo chi non vedeva e si approfittava di una debolezza oggettiva. Frequentando le Scuole Medie, ho scoperto che il mio modo di essere era una risorsa che gli altri hanno valorizzato. Ciò mi ha dato l’opportunità di riflettere e di cominciare ad immaginarmi ed a vedermi realizzata lavorativamente, in una professione di aiuto. Ho iniziato così ad accostarmi alla Psicologia, da adolescente, alla scoperta dei mille "perché". Ho cominciato ad appassionarmi nel capire cosa accadesse nella mente umana, in quella che molti hanno chiamato "Black Box". Ero curiosa di sapere perché le persone agissero in un modo piuttosto che in un altro, perché molte apparissero in un modo e poi nel tempo si rivelassero in un altro. Ad esempio ricordo che volevo capire come mai, persone che mi erano apparse fredde emotivamente e severe, avessero poi dimostrato nel tempo di avere un gran cuore. L’umiltà, la passione, l’empatia, l’umanità e la curiosità genuina non invadente, sono state la costante che ho voluto rimanesse dentro di me e che facesse parte di me, che mi guidasse nel mio percorso di studi e nella professione di Psicologa-Psicoterapeuta. Tutte queste cose voglio che rimangano per sempre i miei pilastri, perché sono ciò che costituiscono la mia identità, ciò che mi hanno reso quello che sono e che mi hanno consentito di stare ed essere più vicina alle persone che soffrono. La Psicologia è una materia ricca, affascinante e misteriosa, quanto complessa. Nessun altra professione penso sia così stimolante, dinamica ed incentivante nell’essere curiosi in modo genuino. Conosci persone che lasciano durante ed a fine percorso un qualcosa di sè, che ti porti dentro e che custodisci come un arricchimento. Il lavoro che svolgo richiede costanza e dedizione proprio come una relazione d’amore, dove nonostante il bene sconfinato che ti lega all’altra persona, fa anche fatica, ma senti di essere ripagata e ricompensata dal miglioramento dei pazienti. Questa è la cosa più meravigliosa e soddisfacente che possa capitare.