Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Come posso aiutarlo ad inserirsi con serenità a scuola?

Gentile Dott.ssa, sono un'insegnante di sostegno nella scuola dell'infanzia. Sto seguendo un alunno che ha un ritardo nell'acquisizione del linguaggio causato da un'otite che i medici non avevano subito diagnosticato. Dal primo giorno di scuola mi sono accorta che il bambino ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, preferisce giocare da solo e non tollera per niente le frustrazioni. Davanti a un NO diventa aggressivo, piange disperato, scalcia e alza le mani. La famiglia è rimasta sorpresa ed ha affermato che a casa il bambino è tranquillo e obbediente. Il mio problema principale è che a scuola esce sempre dalla sezione, ovviamente senza permesso e senza avvisare e vaga per la scuola e se invitato a rientrare si altera e non ne vuole sapere. Come posso aiutarlo ad inserirsi con serenità a scuola? Devo assecondarlo se non vuole partecipare? O posso imporre qualche regola? E se inizia a piangere? Lo lascio sfogare? Non voglio che soffra, ma vorrei che la scuola fosse una bellissima esperienza. Come posso fare? Grazie in anticipo per qualsiasi informazione possiate fornirmi.

Cara Faith, nei bambini con il DL (disturbo del linguaggio semplice) di solito va praticata una terapia logopedica  o comunque occorre una visita specialistica dal logopedista che possa fare una diagnosi precisa.  Dopo di ciò dovresti intervenire tu come insegnante di sostegno ed periodicamente consultarti con la/il logopedista per fare il punto della situazione del bambino (progressi, nuove problematiche, metodi usati efficaci e non etc.). Immagino che tu già saprai che il bambino con il DL deve essere molto motivato e sostenuto nelle attività di gioco che sceglie o che gli vengono proposte. Il bambino con tale problema di solito ha una scarsa stima di sé stesso, non si sente completamente autonomo e percepisce le proprie difficoltà nel relazionarsi con gli altri. E’consapevole - e ne ha timore - di non essere compreso né dai coetanei né dagli adulti. Di conseguenza, nel processo di socializzazione,  ha paura di subire continue frustrazioni ed insuccessi!! Avendo difficoltà nell’esprimersi, nel verbalizzare ciò che desidera e che prova può decidere di  non usare la parola (perché gli risulta faticoso) e passare direttamente all’azione quindi divenire un po’ aggressivo nel comportamento manifesto.  Il fatto che i genitori si siano sorpresi perché il bimbo a casa è tranquillo, sicuramente è così perché egli  è ormai ben adattato alla propria casa (ambiente) ed ai propri genitori (aspetto affettivo);  invece, nell’ambiente sociale (scuola, giochi, parco etc.) il bambino si sente a disagio ed ha un comportamento anomalo per difendersi dalle frustrazioni e ansie causate dai timori di fallimenti di cui ho detto sopra!!

Pertanto ti consiglio di essere molto disponibile  e paziente con il bimbo; di convocare di nuovo i genitori e consigliare loro (se non è stato già fatto) di consultare un/a logopedista che dopo necessaria diagnosi, insieme a te,  pianifichi un programma da seguire durante l’anno scolastico. Tieni anche presente che il bambino ha più difficoltà degli altri ad ambientarsi alla scuola, forse ha bisogno di più tempo ma ripeto la terapia logopedica è quella che offre più possibilità di recupero e più in fretta!!  Spero di esserti stata utile e ti saluto cordialmente.

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